venerdì 11 agosto 2023

KOMMANDO! Le Forze Speciali tedesche nella seconda guerra mondiale




James Lucas
KOMMANDO! Le Forze Speciali tedesche nella seconda guerra mondiale
Edizione italiana a cura di Andrea Lombardi

In questa prima edizione italiana, annotata e ampliata, del best seller dello storico militare inglese James Lucas sono ricostruite grazie a documenti d’archivio e testimonianze di veterani le operazioni delle Forze Speciali tedesche nella seconda guerra mondiale: dalle azioni commando in uniforme nemica della “Brandenburg” in Belgio, in Russia e in Nord Africa e le operazioni dei Fallschirmjäger a Eben Emael, in Tunisia e nelle Ardenne, all’attacco dei Fallschirmjäger SS al Quartier Generale del Maresciallo Tito a Drvar e le missioni dei Kommando di Otto Skorzeny. Quindi sono prese in esame le operazioni dei nuotatori d’assalto, barchini esplosivi, siluri pilotati e sommergibili tascabili delle Kleinkampfverbände della Kriegsmarine, per poi passare ai reparti aerei speciali della Luftwaffe, con le missioni segrete su ogni fronte e gli attacchi con i velivoli compositi Mistel dei piloti del Kampfgeschwader KG 200, la difesa dei cieli della Germania dei Messerschmitt Me 262 della Jagdverband JV 44 e dei caccia Rammjäger e del Sonderkommando Elbe, per terminare con le ultime, disperate azioni di guerriglia dei Werwolf e Freikorps.

La coinvolgente narrazione del testo è accompagnata in questa edizione da centinaia di rare e inedite fotografie in azione dei reparti trattati, da immagini a colori di Soldbuch e Wehrpass di appartenenti alla “Brandenburg”, ai Fallschirmjäger SS e al KG 200 e altri rari documenti personali provenienti da collezioni private e da mappe, ordini di battaglia e cronologie delle operazioni.

Formato 15x23, 586 pagg, centinaia di foto bn e colori, Euro 39,00
ITALIA Storica, Genova 2023
ISBN 978-88-31430-30-2










martedì 25 aprile 2023

«Marcia il reggimento per le strade d’Italia», di Marco Pittaluga, Battaglione "Barbarigo" della Divisione "Decima"



Gli ultimi combattimenti dell'aprile 1945 nella prosa di Marco Pittaluga, Battaglione "Barbarigo" della Divisione "Decima", in azione contro gli Alleati sul Fronte Sud.


«Marcia il reggimento per le strade d’Italia».

«Pesante il cuore per la ritirata che continua, per la guerra perduta, per i compagni morti, per l’odio che spia continuo, per l’inutilità di tutti i sacrifici. Pesanti sono anche le membra, ora che il morale scende: l’elmetto è un cerchio di ferro intorno al cranio, gli spallacci del bastino col mortaio segano le spalle, gli abiti fradici raschiano la pelle, i piedi gonfiano e gorgogliano stranamente nelle scarpe sfondate, le reni fanno male, il sole acceca.
Non piangere, fante del mare, la gente ti guarda e ti odia e gioisce. Dimentica i chilometri che hai nelle gambe, dimentica le croci con l’elmetto in cima: “Qui riposa un soldato italiano”, dimentica il grido dell’amico morente, lo strazio di quello ferito, ricordati solo che qui rappresenti i morti e i feriti, il fronte, il sangue, il soldato italiano; ricordati solo che per la gente tu sei colui che ha fatto continuare la guerra, ricordati sempre che c’è gente che guarda, che odia, che gioisce di ogni tua debolezza per fartene, domani, l’accusa più atroce.
Raddrizza le spalle fante del mare, alza il mento, solleva i piedi, guarda in faccia chi ti odia, sii fiero della tua tuta strappata, delle tue mostrine rosse, del tuo ideale, che oggi sta morendo, che domani risorgerà!
Che cosa sono le marce spietate, la pioggia, il sole, lo stillicidio degli aerei, la fame, la sete, il sonno, quello che ti aspetta domani, di fronte alla messa di chi è morto, fra le navate della battaglia e il possente armonico suono dell’organo dalle canne d’acciaio, il cannone?
Perché singhiozzi, senza lacrime, fante del mare? Perché ti fanno male i piedi? Perché la schiena è rotta? Perché la febbre ti divora? No, non sono i piedi, non è la febbre, lo so, tu vivi ancora nella mistica, rovente aria della linea, tu senti il cuore rombare il suo inno di vita fra lo schianto della granata ed il sibilo del proiettile, senti scivolare sotto la pelle della spina dorsale l’inesprimibile brivido della morte bella, tu aspetti ancora, col corpo smanioso di scattare, l’ordine dell’assalto, la corsa vertiginosa alla meta, il riso folle di gioia del primo scontro, il bivacco nostalgico sulla posizione conquistata.
Iddio non l’ha voluto, fante, Iddio volle che l’ordine dell’assalto non venisse, che tu finissi il nastro della mitragliatrice sul nemico senza fermarlo, che non ci fossero più pietre da scagliare, che tu conservassi la vita per altri dolori.
Non imprecare, non bestemmiare, domani forse il tuo nastro non finirà subito, il nemico si fermerà, sarà la sua mitraglia a tacere sotto il tuo urto. Hai vent’anni, fante del mare, la vita è lunga, la fortuna è bendata.
Marcia il reggimento sulla strada bagnata su cui dardeggia il sole e gli uomini fumano come cavalli sudati, i piedi strascicano, le spalle sono curve. E ogni tanto una macchina lo supera urlando, ogni tanto si ferma nei fossi, aspettando che l’aviatore nemico finisca i colpi.
Ad una svolta dello stradone appaiono delle cupole, delle torri: una città.
Togliti l’elmetto, fante del mare, e raccogliti: quella città è Padova ed inizia la messa del reggimento. È il 28 di aprile, la guerra è finita, i nemici, coll’aiuto di altri soldati italiani, per te traditori, hanno già liberato la tua Patria.
Ma tu non lo sai, fratello fante, non lo vuoi sentire quando te lo dicono, invidi la croce coll’elmetto sfondato e non perdi il collegamento con chi ti precede, quando ti dicono di salvarti, di fuggire.
Hai ancora il pregiudizio che salvarsi sia sinonimo di disertare, che l’onore sia una cosa a cui si debba attenersi, che la vigliaccheria sia indegna dell’uomo.
Aggiornati, fante, oggi si parla di doppio gioco, di collaborazionismo, di vendere e di comprare. Se hai combattuto, l’hai fatto per l’oro tedesco, se ti sei arruolato, l’hai fatto per evitare il carcere, se sei morto, un cane di meno, se hai amato una donna, sei stato un sadico seduttore.
Non stupirti, non negare, è il mondo che si evolve, è la libertà, è la giustizia.
Alle porte della città un ordine, il primo dopo ore: Alt, cos’è? Cosa succede? Silenzio, soldato, passa la voce: “Comandante in testa alla colonna”… Eccolo, passa, è passato.
Le voci si incrociano, “È ribaltato un carro”, “la strada è minata”, “È morto il Capitano tale”.
Silenzio, perdio, siete soldati o donnette? Ma chi è quel tale in divisa inglese, più bianco dello straccio bianco che ha in mano, che gesticola? Non angustiarti, fante del mare, lo saprai troppo presto chi è quell’uomo. Sdraiati e riposati, altre fatiche attendono. Non sciupare energia. Ecco la notizia vera: “Quell’uomo era un traditore, che prendendo per l’occasione il nome di patriota e di eroe annuncia a te, fante straccione e infangato, che vieni dal fuoco, che Padova è liberata, che la guerra è finita, che vuole le tue armi o non ti lascerà passare”. Non ridere, fratello, il tuo comandante ha risposto per te ed ha detto: “Annuncia che il reggimento non si cura di straccioni, che le armi che abbiamo tenute per tanti anni non finiranno in mano a dei venduti, e due minuti do a te per sparire con il tuo cencio. Poi farò il mio dovere”.
Ben detto, eh, fante di mare? Avresti detto altrettanto anche tu. Sollevati ora e raccogliti di nuovo: un invisibile sacerdote legge il Vangelo della messa del Reggimento.
Il reggimento marcia ancora per qualche centinaio di metri e poi si ferma.
Drizza le orecchie, fante, cosa sono questi spari, cos'è questo sibilo che straccia la seta dell’aria? Allegro, ragazzo, si combatte di nuovo. E arrivano i ragguagli: più avanti, dietro quella casa, c’è un ponte, quel ponte i nuovi eroi han deciso di difenderlo, su quel ponte, ragazzo, tu non devi passare.
Ridi pure ora vecchio pattugliatore di Nettuno e del Senio, ridi o superstite del fuoco dei più potenti eserciti del mondo, ridi, o tu che col mitra hai fermato per diciotto mesi il torrente di lava dell’esercito alleato.
C’è qualche salumiere che perché la guerra è finita immagina di poter fare quello che vuole, e vuole fermare te, soldato, dopo aver finito un’ora prima di affettare salami.
Siediti pure e fumati in letizia una sigaretta, bastano quattro uomini a spazzare il ponte. Goditi queste ultime stupide pallottole e attendi. Tutto il Reggimento attende.
I quattro uomini, abitudinari dell’ardimento, hanno spazzato il ponte. Passa la voce però, fratello fante: “Portaferiti avanti, medico avanti”. Il Reggimento passa e la bandiera si adorna dell’ultimo sacrificio. L’ardimento vuole sempre il suo contributo di sangue.
Passi per Padova ora, e non vedi più nessuno. Eppure l’hanno liberata da tre giorni; possibile che quattro uomini abbiano fatto fuggire tutti i patrioti?
Annotalo questo, fante, perché molto si parlerà, in seguito, dell’eroismo partigiano.
Perché tutte quelle finestre chiuse, perché non si vede nessuno?
Non stupirti, ragazzo, tu sei un morto che cammina, tu sei un fantasma risuscitato dopo tre giorni, sei un morto che non vuol morire o che non si rende conto di essere morto.
Chi non ha paura dei fantasmi?
Ed ora mettiti sull’attenti, fante del mare, il sacerdote invisibile solleva l’Ostia, invisibili trombe suonano l’elevazione.
Fragore di ferraglia ad un’estremità della strada, rumore di lotta, ordini affrettati. Il torrente di lava ti ha raggiunto e superato.
Retrocedi, cerca un’altra via, in fretta, fante… Ah, è inutile, un’altra colonna incalza da dietro.
Ed un prato verde nella luce viola della notte accoglie l’ultima resistenza del Reggimento. In quel prato verde, poco dopo, echeggia l’ultimo commiato strozzato del Comandante e il primo elogio del nemico. In quel prato sanguinante di mille cuori, tu, fratello fante, nascondesti gelosamente un brandello della tua bandiera.
Inginocchiati pure, ora, fratello fante, e piangi. La luce viola della notte ti nasconde. Appoggia la fronte all’acciaio gelido del tuo fucile e prega: si compie il sacrificio della tua Messa.
Domani, inizierà il tuo calvario».

lunedì 24 aprile 2023

ITALIA Storica a MILITALIA, presentazioni libri IL MULO - L'IBRIDO ALPINO e LA DIVISIONE "MONTEROSA", sabato 6 maggio 2023

Sabato 6 maggio 2023 dalle ore 12.00 presso l’Area tematica del padiglione centrale della Fiera MILITALIA di Novegro (MI) si terranno le presentazioni dei libri:




martedì 28 marzo 2023

Centenario dell’Aeronautica Militare italiana, a Genova Gianni Plinio e Andrea Lombardi ricordano l'aviatore Giorgio Parodi


Gianni Plinio e Andrea Lombardi accanto alla statua di Giorgio Parodi

Nel pomeriggio di martedì 28 marzo 2023, in occasione del centenario dell’istituzione dell’Aeronautica Militare italiana, l’ex presidente della Regione Gianni Plinio e Andrea Lombardi, responsabile della sezione genovese di CulturaIdentità e presidente dell'associazione culturale ITALIA Storica, hanno reso onore all’Arma Aerea italiana e alla figura del pluridecorato aviatore genovese e fondatore della Moto Guzzi Giorgio Parodi presso il monumento lui dedicato in Carignano.

“Lodando le iniziative già intraprese per commemorare la figura di Giorgio Parodi, chiediamo a Comune e Regione di continuare tale opera di riscoperta di personalità genovesi degne di nota. Su questo tema «Aeronautico» chiediamo al Sindaco Bucci e al Presidente Toti di considerare la posa di una targa ricordante tutti gli Aviatori e Aviatrici genovesi, e di promuovere la divulgazione delle loro gesta in convegni aperti alla cittadinanza: da Giorgio Parodi a Giulio Gavotti, aviatore nella guerra italo-turca del 1911-1912, alla pioniera dell’aviazione e detentrice di record Carina Massone Negrone all’asso della seconda guerra mondiale e poi Generale Giuseppe Ruzzin, la cui famiglia si trasferì dalla provincia di Treviso a Genova dopo la battaglia di Caporetto nel 1917”, concludono Plinio e Lombardi.

domenica 26 marzo 2023

Presentazione a Piobesi d'Alba (CN) per il libro "Il Mulo - L'Ibrido Alpino" del Generale Fabio Palladini





Andrea Ottino (ANA), il Generale Fabio Palladini, Andrea Lombardi (ITALIA Storica).


L'autore Generale Fabio Palladini e l'editore Andrea Lombardi.


Altro successo e sala piena per la presentazione a Piobesi d'Alba per il libro "Il Mulo - L'Ibrido Alpino" del Generale Fabio Palladini, edito dalla nostra Italia Storica Edizioni storico-militari! Grazie alla locale ANA, agli organizzatori e a tutti gli intervenuti!



Cliccare sulla copertina per acquistare il libro su Amazon.

giovedì 16 marzo 2023

Venerdì 17 marzo, ore 17.30, alla Domus Cultura di Genova, conferenza «IL "GRANDE GIOCO" 3.0 - L'Afghanistan e l'Iran tra Occidente, Russia e Cina»



Venerdì 17 marzo, ore 17.30, alla Domus Cultura, via David Chiossone 6/4, Genova, si è tenuta la conferenza «IL "GRANDE GIOCO" 3.0 - L'Afghanistan e l'Iran tra Occidente, Russia e Cina» con i saggisti Alberto Rosselli e Andrea Lombardi e l'introduzione di Rodolfo Vivaldi, presidente della rete di associazioni genovesi Domus Cultura.
Ringraziamo il consigliere del Comune di Genova Federico Barbieri per la sua partecipazione e per aver portato il graditissimo saluto del sindaco Marco Bucci.

Rosselli, autore del libro "Afghanistan. Eterno crocevia di interessi e guerre" (Mattioli, 2022), ha esposto i punti salienti della storia di questo paese dalle Guerre afghane del "Grande Gioco" nel 1800 agli interventi armati sovietici e americani del XX e XXI secolo, sino al "governo" Talebano dei nostri giorni, mentre Lombardi, prendendo spunto dal suo libro "La guerra dimenticata. Il conflitto Iran-Iraq 1980-1988" (Passaggio al bosco, 2020), ha riflettuto sulla storia recente dell'Iran partendo da questo conflitto, le sue radici e conseguenze, arrivando alle recenti rivolte dei giovani e delle donne represse dalla Repubblica Islamica dell'Iran.








Alberto Rosselli, Rodolfo Vivaldi, il consigliere comunale Federico Barbieri e Andrea Lombardi.






lunedì 13 marzo 2023

A Genova, concerto di solidarietà con l'Ucraina della pianista ucraina Yulia Yurchak e il nostro libro "AZOVSTAL"


La pianista Yulia Yurchak e l'editore Andrea Lombardi.




La sera di sabato 11 marzo si è tenuto nella Chiesa del Gesù in piazza Matteotti a Genova, gemellata con la città portuale di Odessa della pianista, il concerto di solidarietà con l'Ucraina dell'organista e musicologa ucraina Yulia Yurchak, accompagnata in parte del programma dalla violinista Yesenia Vicentini, che ha brillantemente sostituito il bravo musicista genovese Damiano Baroni, purtroppo indisposto, organizzato dall'Associazione culturale Pasquale Anfossi. Al concerto hanno partecipato il vicesindaco Pietro Piciocchi in rappresentanza del Comune di Genova, Antonio Parenti, capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, e l'ambasciatore d’Ucraina in Italia, Yaroslav Melnyk. 

Al termine del concerto il direttore dell'Associazione culturale ITALIA Storica Andrea Lombardi ha fatto dono alla talentuosa Yurchak, impegnata in un tour in Italia per promuovere la musica e la cultura della sua terra e per sensibilizzare il pubblico italiano sulla lotta dell'Ucraina contro l'invasione russo-putiniana, di una copia del libro "AZOVSTAL - Le fotografie di Dmytro «Orest» Kozatsky e la battaglia di Mariupol", ricostruente in foto e testi la durissima battaglia per la città di Mariupol e l'acciaieria Azovstal, svoltasi esattamente un anno fa. 

La pianista, nata a Odessa nel 1988 e che prima e durante l'esecuzione del suo programma significativo delle tradizioni e "genius loci" ucraini ha più volte ricordato il sacrificio dei combattenti ucraini al fronte, ha ringraziato sentitamente per il dono. Una copia del libro è stata poi donata da Lombardi anche all'ambasciatore Melnyk, con il messaggio "il popolo ucraino stia lottando per la sua libertà e non solo per l'Unione Europea, ma per qualcosa di superiore, ossia l'Europa, con i suoi millenni di storia e tradizioni".

Le prossime date dei concerti di Yulia Yurchak a Roma, presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra, martedì 14 marzo, alle 20:30, Torino, presso l’auditorium dell’Oratorio di San Filippo Neri, il 15 marzo alle 20:45 e infine Milano, in apertura de "I Boreali Nordic Festival", presso il teatro Franco Parenti, il 17 marzo alle 18:30.




giovedì 2 marzo 2023

NUOVA EDIZIONE ITALIANA: Heinz Guderian, ACHTUNG - PANZER! Sviluppo, tattiche e potenziale operativo delle forze corazzate



Achtung – Panzer! è uno dei più significativi libri a carattere teorico-militare del XX secolo. Heinz Guderian raffinò le idee in esso contenute in quindici anni di studi sulla evoluzione delle tattiche di combattimento delle forze meccanizzate, a partire dalle loro origini nella prima guerra mondiale fino al 1937, anno della pubblicazione. Con questo libro, egli cercò di dimostrare che solo l’uso intelligente di formazioni corazzate avrebbe in futuro permesso alla Germania di conseguire vittorie rapide e decisive, evitando rovinose guerre d’attrito come quella combattuta nel 1914-1918. Malgrado nelle alte sfere della Wehrmacht un certo numero di Ufficiali di idee conservatrici mantenesse un atteggiamento scettico riguardo alle teorie di Guderian, allo scoppio della seconda guerra mondiale egli aveva ormai ottenuto un largo consenso. Fu così che negli anni vittoriosi tra il 1939 e il 1942 le Panzer-Division furono la punta di diamante dell’Esercito tedesco.

Questa nuova edizione italiana presenta un’ampliata appendice iconografica con fotografie in bianco e nero e a colori, oltre a mappe e illustrazioni dell’edizione originale tedesca.

F.to 15x23, 286 pagg., ill. bn e col
Euro 32,00 
(spedizione tracciabile INCLUSA per ordini diretti a italiastorica@hotmail.com)
ITALIA Storica edizioni, Genova 2023.
ISBN 9788831430272

sabato 25 febbraio 2023

Giampiero Mughini recensisce su "il Foglio" il libro "AZOVSTAL", a cura di Andrea Lombardi




Dall'articolo:

[...] Due di quelle tre pile non so più neppure quali libri contengano, quelli della terza di tanto in tanto li prendo, li soppeso, li sfoglio. Su tutti non mi dava pace un libro in formato orizzontale edito da Italia Storica dal titolo Azovstal, il nome dato all’immensa acciaieria della città di Mariupol dov’è stata inumana la resistenza di alcune migliaia di soldati ucraini (per lo più appartenenti al Reggimento Azov) all’attacco di forze russe immensamente superiori. Una resistenza che è divenuta il simbolo di come a tutti i costi gli ucraini stanno contrastando la sfacciata aggressione dell’esercito putiniano. Quel libro me lo aveva mandato un paio di settimane fa Andrea Lombardi, gran adepto italiano della statura letteraria di Louis-Ferdinand Céline, e difatti Azovstal era accompagnato dall’edizione italiana di un libro di Dominique de Roux su Céline, solo che ne avevo già letto l’edizione francese. Lombardi mi pare sia piuttosto di destra, ciò di cui mi infischio altissimamente. C’è che a me piacciono il suo lavoro editoriale e la passione di cui è impregnato.

Azovstal è un libro pregevole sotto tutti gli aspetti. Graficamente elegante, accurato, indispensabile quanto all’essenzialità con cui ci informa e comunica. A farne da cuore sono le foto di Dmytro ‘Orest’ Kozatsky, il soldato/fotografo del Reggimento Azov. [...]


Grazie a Giampiero Mughini e alla Redazione da ITALIA Storica!

Per acquistare il libro:

venerdì 17 febbraio 2023

Nota sulla recente polemica relativa all'intitolazione alla MOVM Luigi Ferraro del porticciolo di Nervi



Apprendiamo dalla stampa come talune organizzazioni – sempre più marginali nel paese reale, peraltro – si siano schierate contro la recente conferma dell’intitolazione ai Pionieri della Subacquea Luigi Ferraro e Duilio Marcante del porticciolo di Nervi.

Ebbene, solo una faziosità politicamente interessata può portare a trattare alla stregua di un "criminale di guerra fascista" un uomo come Luigi Ferraro, entrato nella Regia Marina dopo un percorso comune a milioni di altri italiani nelle organizzazioni giovanili e paramilitari del Regime vigente nei suoi anni di formazione personale e sportiva, e distintosi nelle azioni militari contro il nemico di allora, sperimentando personalmente nuove tecniche di assalto subacqueo, e essendo decorato di quattro Medaglie d'Argento al Valor Militare per aver affondato da solo quale nuotatore d’assalto tre navi mercantili nemiche a Alessandretta in Turchia nel 1943, convertite nel dopoguerra dalla Repubblica Italiana attuale stessa in una Medaglia d'Oro al Valor Militare, con la seguente motivazione:

«Volontario della specialità Gamma nei mezzi d'assalto della Marina militare, portava da solo a compimento quattro successive azioni contro quattro navi nemiche, di tre delle quali si è potuto accertare l'affondamento. Per le difficilissime condizioni dell'ambiente in cui ha dovuto operare e per la crescente vigilanza avversaria, ha coscientemente affrontato e superato rischi mortali sempre maggiori, dando prova di esemplare noncuranza del pericolo, di chiaroveggente freddezza, d'insuperabile perizia tecnica e d'inesausto amor di Patria. I risultati da lui ottenuti aggiungevano nuove glorie a quelle che già avevano reso famosi nel mondo i mezzi navali d'assalto italiani.»

— Mediterraneo, 7 luglio - 4 agosto 1943

Dopo il 1943 rimaneva al suo posto restando nei ranghi della Xa Flottiglia MAS, formazione che si espanse nel 1943-1944 a Divisione attivando diversi Battaglioni di Fanteria di Marina grazie all'afflusso di numerosi giovani volontari e personale delle pre esistenti unità militari Regie discioltesi al nord, e che partecipò sia a combattimenti contro gli Alleati (Nettuno 1944 e Linea Gotica 1944-1945 la FM, Nettuno 1944 e Mar Ligure 1944-1945 le unità d'assalto navale) che contro il IX Korpus titino (1943-1945), sia a operazioni di controguerriglia contro la Resistenza, alle quali però Ferraro MAI partecipò, contribuendo invece a cercare di limitare per quanto in suo potere i danni della guerra e della guerra civile tra italiani, cercando contatti con la Marina del Sud e operando per il salvataggio dalle distruzioni dei tedeschi in ritirata nel 1945 di alcune manifatture a Valdagno - peraltro in accordo con la Brigata Partigiana "Stella".

Questo per non parlare della sua eccezionale attività creativa, professionale e imprenditoriale nel campo della subacquea, di cui è ritenuto fondatore e massimo divulgatore in Italia, dalla Cressi e Technisub alla Scuola per sommozzatori civili professionisti, da lui istituita su incarico del ministero dell'Interno nel 1952, formante personale dei VV.FF., protezione civile, FF.OO. e FF.AA.

Riteniamo quindi del tutto insensate – o meglio, interessate e faziose – le polemiche contro questa intitolazione a due genovesi di eccezionale talento e merito, incoraggiando la Marina Militare Italiana, che ha giustamente contribuito di recente a celebrare le gesta di un altro Ufficiale della Xa MAS sostenendo il film "Comandante" dedicato alla MOVM Salvatore Todaro, le Associazioni d'Arma, le Aziende e Federazioni di Subacquea, associazioni e singoli a esprimere la propria solidarietà alla Famiglia Ferraro e alla figura del loro illustre avo, e alla decisione della giunta genovese di tale intitolazione.

Andrea Lombardi
Editore e saggista
ITALIA Storica
Genova

venerdì 20 gennaio 2023

A “Passato e Presente” su Rai 3, il libro di Andrea Lombardi “La guerra dimenticata. Il conflitto Iran-Iraq (1980-1988)”

Mercoledì 18 - nella trasmissione “Passato e Presente” su Rai 3 Paoli Mieli e il Prof. Gaetano Breccia hanno suggerito come prima scelta e "forse il miglior libro in italiano" sull'argomento la lettura de “La guerra dimenticata. Il conflitto Iran-Iraq (1980-1988)” (Passaggio al Bosco, Firenze 2020), di Andrea Lombardi, direttore di ITALIA Storica edizioni storico-militari.






Successo di pubblico alla Biblioteca Berio per l'incontro “Ambrogio Spinola e Rubens, due protagonisti della storia europea del XVIII secolo”











Successo di pubblico alla Biblioteca Berio di Genova per l'incontro tenutosi lunedì 13 gennaio scorso sul tema “Ambrogio Spinola e Rubens, due protagonisti della storia europea del XVIII secolo” con Anna Orlando, curatrice della mostra “Rubens a Genova”, in corso al Palazzo Ducale di Genova e prorogata sino al 5 febbraio 2023, il prof. Luca Basso dell'Università di Genova e Andrea Lombardi, responsabile CulturaIdentità Genova e editore del libro “Ambrogio Spinola. Il vincitore dell’assedio di Breda” della contessa Carmen Muñoz Roca-Tallada (Genova 2021).

I tre relatori hanno ricostruito nel corso della conferenza la vita e le gesta durante la Guerra dei trent'anni del Generale genovese, famoso all'epoca e ancor oggi all'estero ma poco noto e celebrato in Italia e ancor meno finora nella sua città natale, e la sua amicizia con il geniale pittore fiammingo Pieter Paul Rubens.

Nelle parole del divulgatore storico Gabriele Campagnano (Zhistorica), autore della prefazione del libro:

Dal mare alla terra. Se Andrea Doria è stato forse il più importante Ammiraglio tra la fine del XV e la prima metà del XVI secolo, Ambrogio Spinola merita di essere menzionato con il medesimo lustro tra i Generali più capaci del XVII. Due figli di Genova, appartenenti a famiglie per lungo tempo rivali, che sono stati in grado di scrivere – a lettere cubitali – il loro nome nella storia militare della prima epoca moderna.

Ma se Andrea Doria ha servito sia i sovrani francesi che Carlo V, Ambrogio Spinola rimane sempre fedele alla monarchia spagnola. Un ruolo fondamentale, in questo senso, lo ha il fratello minore di Ambrogio, Federico, che dopo un’esperienza nell’Armata delle Fiandre di Alessandro Farnese, si trasferisce a Madrid nel 1598. L’uomo d’arme, in famiglia, sembra essere lui, visto che Ambrogio è più interessato allo studio e alla carriera politica nella sua città.

In effetti, fino ai trentaquattro anni d’età, Ambrogio rimane a Genova e non si occupa di cose militari in senso stretto. Il suo giungere in età avanzata al mestiere delle armi non deve tuttavia trarci in inganno. Il giovane Ambrogio, infatti, alterna lo studio all’esercizio delle “arti cavalleresche, tirar di spada, cavalcare, correre all’anello, battersi all’incontro con lancia, & altri simili esercizi.” E se, da un lato, abbandona progressivamente gli studi di lettere, approfondisce invece quelli di matematica “facoltà che influisce più di ogni altra al mestiere delle armi”.

D’altronde, specie nella difesa e nell’assalto delle fortezze, è fondamentale saper individuare le linee di tiro migliori, fortificare i bastioni, scavare delle trincee adeguate ecc. Lo sviluppo di artiglierie sempre più efficienti ha di certo portato a una guerra sempre più tecnica e ingegnerizzata. Un tipo di guerra in cui le conoscenze matematiche hanno un ruolo fondamentale.

Non bisogna inoltre scordare che la Genova di fine XVI secolo pullula letteralmente di Capitani di lungo corso, uomini d’arme in pensione e altri soggetti che non hanno nulla da invidiare, quanto a esperienza di guerra, a Generali del calibro di Lelio Brancaccio o del conte di Tilly. E nella sua stessa famiglia ha l’opportunità di conversare a lungo con il cugino Giorgio Spinola di Luciano, anche lui capitano di Alessandro Farnese.

Altro fatto da sottolineare è che la dedizione di Ambrogio verso la sua famiglia e verso Genova lo porta a mettere su famiglia già a ventitré anni e a ottenere più o meno nello stesso periodo i primi incarichi pubblici. Ed è forse proprio la difficoltà ad emergere come un pari dell’uomo più potente della città, Giovanni Andrea Doria, a condurlo alla decisione di mettersi direttamente al servizio della monarchia spagnola. Una mossa per nulla scontata e tremendamente rischiosa. E tuttavia foriera di enormi successi e dell’immortalità del suo nome.

Pur con tutte le sue conoscenze teoriche della guerra, Ambrogio rappresenta quasi un unicum nella storia militare del Seicento. In un periodo in cui la carriera militare inizia prestissimo, Ambrogio si trova per la prima volta al comando nel 1603, quando viene incaricato di proseguire l’assedio di Ostenda. Il primo assedio del Generale che passerà alla storia come Espugnatore di Piazze.

Da allora fino alla Guerra di successione di Mantova e del Monferrato (1628-1631), a tutti gli effetti spin-off della Guerra dei Trent’anni, Ambrogio Spinola diventa il maestro degli assedi definitivo, il terrore di ogni piazza in attesa di vedere l’esercito nemico spuntare all’orizzonte.

Come scrive ancora Filippo Casoni nella sua biografia di Ambrogio Spinola, stampata per la prima volta nel 1691:

Se lo vorremo paragonare ad Alessandro, Annibale, Cesare, Marcello, Flavio ed Ottaviano, lo ravviseremo ad alcuno di loro superiore nella fortezza delle Città espugnate; ad altri nella difficoltà dei luoghi ove portò la guerra; ad altri per il valore, e per l’ostinazione dei nemici superati; ad altri per la mansuetudine e la clemenza usata con i vinti […] Alla maggior parte per la provvidenza e il consiglio; Ma a tutti per l’integrità della vita, nella quale consiste la vera gloria, e nel perpetuo tenore d’azioni, non contaminate da quei vizi, dai quali restò sempre offuscata la fama di quei grandi conquistatori.



martedì 10 gennaio 2023

Generale Fabio Palladini IL MULO - L'IBRIDO ALPINO Prefazione di Sebastiano Favero


«Quando ho letto il titolo del libro del Generale Fabio Palladini, ho immediatamente apprezzato l’accostamento del concetto di ibrido con la figura del mulo, per secoli supporto indispensabile per i trasporti in ambiente montano. Nello stesso tempo mi sono imbattuto in nozioni che si apprendevano principalmente in scuderia, ma anche nel cortile delle caserme delle Truppe Alpine, così come nelle marce di addestramento, durante le escursioni invernali ed estive e le scuole tiro. Condivido lo spirito con cui questo libro è stato scritto, ovvero far ritornare alla mente ricordi di vita militare, di “naja alpina”, come la definisce l’Autore, ma, soprattutto, ho colto il messaggio di fornire, a chi non ne fosse a conoscenza, un motivo di riflessione sul ruolo del mulo nei Reparti Alpini. La scuderia era scuola di vita e chi si è approcciato ai muli ha sicuramente imparato anche a conoscere meglio gli uomini. Pertanto, aldilà di un doveroso inquadramento storico sull’impiego del mulo nel Regio Esercito (il cui inizio coincide con la nascita degli Alpini nel 1872), il libro riporta le conoscenze e le tecniche che erano alla base del suo impiego nelle Batterie di Artiglieria da Montagna e nelle compagnie mortai dei Battaglioni Alpini e tratteggia con dovizia di particolari, noti solo a chi ha vissuto quella bellissima realtà, i problemi che comportava il movimento di unità someggiate in terreni vari e nelle più diverse condizioni ambientali». 

Dalla prefazione del Presidente Associazione Nazionale Alpini Sebastiano Favero, che ringraziamo, al nostro libro Italia Storica edizioni in uscita: 

Generale Fabio Palladini 
IL MULO - L'IBRIDO ALPINO 
Prefazione di Sebastiano Favero 

F.to 15x23, 190 pagg, interamente illustrato, Euro 24,00 (spedizione tracciabile INCLUSA), info e ordini italiastorica@hotmail.com 

Indice: 
PREFAZIONE 
INTRODUZIONE 
RINGRAZIAMENTI 
IL MULO NEL REGIO ESERCITO IL MULO 
PRATICA E CURA DEI MULI 
IL TRASPORTO A SOMA 
IL SOMEGGIO DELL’OBICE DA 105/14 MOD. 56 
IL SOMEGGIO DEL MORTAIO DA 120 MM BRANDT 
LA BATTERIA SOMEGGIATA IN MARCIA 
LA LOGISTICA 
IL MULO NELLA VITA DEGLI UOMINI 
ALCUNI MONUMENTI RAFFIGURANTI IL MULO 
IL MULO AL SUO CONDUCENTE
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

Il Comandante Bardelli

Il Comandante Bardelli
Rara foto in divisa da Ufficiale della Regia Marina

Il Comandante Bardelli

Il Comandante Bardelli
A Nettuno, nel Btg. Barbarigo della Xa MAS

Il Comandante Bardelli

Il Comandante Bardelli
Assieme ai suoi marò del Barbarigo

Decima MAS

Decima MAS
Ufficiali del Btg. Maestrale (poi Barbarigo): Tognoloni, Cencetti, Posio, Riondino...

MAS a Nettuno affondano un Pattugliatore americano

MAS a Nettuno affondano un Pattugliatore americano
L'azione di Chiarello e Candiollo in copertina all'Illustrazione del Popolo del 19 marzo 1944