martedì 23 giugno 2020

Presentazione del sito-rivista ‘politicamente scorretta’ "StoriaVerità"

Filosofia di una Rivista storica ‘politicamente scorretta’.

Il trimestrale ‘Storia Verità’ (Nuova Aurora Editrice Sas) è nato 20 anni fa per colmare un vuoto e per combattere, con gli strumenti dell’intelletto e in virtù dell’amore per la libertà di espressione, il ‘conformismo’ storiografico che ha inquinato, a nostro parere, a partire dalla fine del Secondo Conflitto Mondiale, buona parte il settore della storiografia, soprattutto quella riguardante l’epoca delle grandi ideologie, cioè il Novecento. Per decenni, infatti, i presunti detentori della ‘verità storica’ facenti riferimento a potentati politici e finanziari, hanno lavorato per ‘aggiustare’ la Storia e modellarla ad immagine e somiglianza di convinzioni ideologiche che nulla hanno a che fare con la suddetta ‘verità storica’, negando nel contempo dignità culturale e attendibilità non soltanto ai ricercatori ‘tradizionalisti’, ma a tutti coloro i quali non condividevano determinati principi interpretativi. In buona sostanza, i detentori del Potere, forti dell’appoggio supino e incondizionato della scuola e dell’università, hanno di fatto negato a più soggetti l’opportunità di esprimere liberamente e con cognizione di causa opinioni circa la Storia intesa come genesi non del tutto casuale della specie umana. Come spiega Alberto Rosselli, Direttore responsabile della testata: ’Storia Verità’, che si avvale di uno staff di Collaboratori di livello (tra i quali - ne citiamo soltanto alcuni - Roberto De Mattei, Mario Bernardi Guardi, Giulio Alfano, Primo Siena, Marco Cimmino, Andrea Lombardi, Roberto Mauriello, Tommaso Romano, Piero Vassallo, Michele Rallo, Alain De Benoist, Luciano Garibaldi) può, al contrario, contribuire a ribaltare questo criterio o prassi di indagine mistificatorio e inadeguato, dando spazio alla rivisitazione obiettiva, e quindi non conformista, di eventi che hanno determinato, nel bene e nel male, quei cambiamenti epocali ai quali stiamo assistendo e dei quali, purtroppo, molti italiani non sono ancora in grado di darsi una spiegazione logica. Impossibilità determinata, come si è accennato, da decenni di disinformazione pilotata. Il tutto per offrire al lettore non certo soluzioni definitive, bensì un’opportunità di scelta e soprattutto strumenti che lo possano aiutare a decrittare il presente attraverso un’onesta e corretta comprensione del passato. La Storia non è, infatti, una disciplina morale, ma possiede una sua specifica etica che va rispettata. ’Storia Verità’’ (che dispone anche di una versione online: www.storiaverita.org) viene distribuita su abbonamento.

L'ultimo combattimento tra la Divisione Monterosa e Alleati in Liguria, Ruta di Camogli, 26 aprile 1945

Nostra ricerca "Then and Now" sulle tracce dell'ultimo combattimento tra ENR e Alleati in Liguria, 26 aprile 1945, foto nostre dei luoghi attuali dell'azione, didascalie "istante per istante" nelle foto. Dal diario di guerra della Div. San Marco:

26-04-1945: fra le ore zero e le ore 03.00 tutta la Colonna è serrata sotto il Passo della Ruta. Nelle primissime ore del mattino il Colonnello Pasquali convoca a rapporto, in una villa posta 500 metri a ovest della galleria, gli Ufficiali Comandanti delle Unità della Colonna [che ormai ha assunto il suo nome, NdA] ed espone loro la situazione quale gli appare:
- imminente pressione del nemico nordamericano a sud con forze di Fanteria e corazzate dell’entità presumibile di una Divisione;
- dominio totale dall’aria nelle ore diurne, presumibile anche se ancora non evidenziatosi;
- dominio nemico dal mare che, alla fine della giornata, non verrà oltre rintuzzato perché le Batterie da difesa costiera di Portofino-Vetta verranno abbandonate dagli armamenti quando la Colonna riprenderà a muoversi;
- la Grande-Genova arresasi ai ribelli, salvo pochi capisaldi costieri sull’aiuto dei quali non v’è da fare molto affidamento;
- pochi rinforzi germanici di Fanteria e di Marina in marcia verso la Ruta da nord;
- necessità quindi di procedere per nord-ovest, evitando la Grande-Genova, allo scopo di tentare
il congiungimento con le altre forze dell’Armata Liguria;
- necessità di raccogliere tutte le forze italiane e germaniche nella zona la cui esigua entità numerica le esporrebbe ad annientamento in breve tempo;
[...]
- direzione di movimento: Recco lungo la SS. 1 Aurelia indi per Uscio-Gattorna - Passo Scoffera
(riserva di ordini ulteriori al Passo);
- spostamento del grosso oltre la galleria in attesa del movimento.
[...]
Nel pomeriggio le navi nemiche ricompaiono ed inviano alcune salve sulla SS. 1 fra la Ruta e Recco: il loro tiro risulta disperso ed impreciso.
Il Battaglione è schierato sulla posizione della Ruta. Nel tardo pomeriggio sulla SS. 1 compaiono, provenendo da Rapallo, pattuglie motorizzate nordamericane tentando di avvicinarsi alla Ruta. Esse sono respinte con il fuoco e non insistono. Il Tenente
Licitra del IV Gruppo Esplorante Monterosa si reca allora a costituire un posto di sbarramento anticarro 1.500 metri a oriente della galleria della Ruta. Con l’Ufficiale un pezzo PAK 40 da 75/46 agganciato ad un autocarro Lancia 3 RO che procede a marcia indietro ed elementi del 3 ° Squadrone del Gruppo.
Verso le ore 18.00 compare sulla SS. 1 un carro Sherman seguito da elementi motorizzati nordamericani. Con un solo colpo il pezzo manovrato dai Bersaglieri del Ten. Licitra mette fuori combattimento il carro nemico che si incendia. Le forze nemiche al suo seguito ripiegano. Alle ore 18.30 il Tenente Licitra con i suoi uomini ed i mezzi transita sotto la galleria della Ruta che alle ore 19.00 viene fatta saltare [in realtà non viene fatta saltare la galleria, ma una casa dalla sua uscita a ponente, le cui rovine ostruiranno parte della galleria e saranno facilmente rimosse dagli americani aiutati da abitanti del posto, NdA].
Alle ore 19.15 il Battaglione lascia la posizione della Ruta e procede verso Recco lungo la SS. 1 in estrema retroguardia di colonna. Sino alle ore 21.00 continua sulla SS. 1 il fuoco navale nemico che però non procura vittime o danni essendo sempre disperso ed impreciso.
Il Battaglione effettua sosta in Recco dove, risalita la Colonna, si porta su ordine nuovamente all’avanguardia.
Condizioni meteo: nella giornata il cielo da sereno si è fatto via via coperto.




Distintivo della Divisione Monterosa RSI





L'M4A3 Sherman distrutto dal PAK 40 della Monterosa, 
trainato un paio di centinaia di metri indietro dopo la fine dei combattimenti.





L'avanzata della colonna US.




Appena oltre la curva, il punto dove l'M4 fu colpito sul fianco dal perforante da 75 mm del PAK 40.




Dall'altro lato della valletta, la posizione del PAK della Monterosa.




La vista della posizione dello Sherman "dall'ottica" del PAK.





Linea di tiro verso lo Sherman del PAK.




Linea di tiro attraverso la valletta: circa 800 metri, distanza di tiro ideale per un PAK 40.




La chiesa a S. Lorenzo della Costa danneggiata dal tiro navale Alleato.






Lato di ponente della Galleria della Ruta di Camogli.

venerdì 19 giugno 2020

NUOVO: Werner Haupt, La caduta di Berlino - L’ultima battaglia di Hitler, Nuova edizione italiana ampliata



Werner Haupt

La caduta di Berlino
L’ultima battaglia di Hitler


Nuova edizione italiana ampliata
Pagine 278
Formato 15x23
Copertina brossura
Prezzo: 25.00 €









Un classico della storia militare, bilanciante l’accuratezza della ricostruzione storica degli ultimi combattimenti per Berlino dell’aprile-maggio 1945, dallo sfondamento sovietico sull’Oder sino alla battaglia di Seelow e la difesa finale della capitale del III Reich, e le avvincenti vicende di un pugno di carristi della Panzer-Division “Müncheberg” e volontari francesi dell’SS-Sturmbataillon “Charlemagne”, tra gli ultimi difensori di Berlino. Questa edizione presenta una traduzione rivista e annotata a cura del Wehrmacht Research Group, ed è integrata da nuove dettagliate mappe delle operazioni, fotografie dell’epoca in azione, immagini attuali dei luoghi dei combattimenti, e di illustrazioni a colori.

F.to 15x23, 240 pagg., ill bn e col, brossura plastificata opaca, edito da Italia Storica Edizioni storico-militari, 2020.

Un estratto dal primo capitolo del libro:

"Le truppe della «Krasnaya Armiya» in questo 16 aprile partono all’attacco della capitale del Reich, di Berlino. Il 1° Fronte Bielorusso, sotto l’alto comando del Maresciallo Zukov, attacca dalle sue posizioni a sud di Schwedt giù fino a Gross-Gastrose, valendosi anche della testa di ponte sulla riva occidentale dell’Oder a sud di Kustrin, profonda dieci e larga cinquanta chilometri. Il 1° Fronte Ucraino del Maresciallo Koniev passa ugualmente all’attacco su tutta l’ampiezza del suo fronte tra Gross-Gastrose giù fino ai Sudeti.

Il peso dell’offensiva si addensa nella testa dì ponte di Kustrin dove il Maresciallo Zukov ha impegnato non soltanto i 140 grossi riflettori per l’abbagliamento dei difensori tedeschi, ma anche la massa dei suoi reparti di carri armati.
Le prime trincee, bunker e buche individuali vengono letteralmente polverizzate. La fanteria sovietica, baionetta inastata, assalta le posizioni fatte a pezzi. I russi credono di poter passare senza resistenza. Ma nelle trincee frantumate, nei bunker rasi al suolo, nelle buche e nei crateri c’è ancora vita. Uomini ricoperti di fango, spruzzati di sangue, zuppi di acqua piazzano le mitragliatrici, lanciano granate, imbracciano fucili. È un frastuono, un martellamento, uno schianto solo all’incontro dei russi. I pochi sopravvissuti nelle trincee si stringono insieme per resistere sino all’ultima cartuccia, fermano i russi, falciano le prime file. Ma non sono in grado di trattenere la marea rossa, vengono travolti dalla massa umana che prosegue irresistibilmente. E i gruppi d’assalto dell’Armata Rossa continuano l’attacco verso l’occidente. Finché di colpo le granate tedesche si infittiscono, i precisi cannoni PAK aprono vuoti sempre maggiori tra gli assalitori, le mitragliatrici pesanti intervengono, uno sbarramento stradale non distrutto impedisce il cammino, le mine esplodono. I russi indugiano, si arrestano, cercano copertura. La prima ondata del nemico è fermata. Quando la seconda si affanna a consolidare il terreno guadagnato, viene a sua volta dispersa dal fuoco concentrato dei difensori. Sono passati pochi minuti e lo slancio dei russi è già infranto.
I soldati dell’XI Corpo SS si difendono disperatamente. Essi che per mesi non han conosciuto licenze, che han coperto, battendosi, il cammino dalla Russia centrale fino alle rive dell’Oder, che appena hanno munizioni nelle giberne e galletta nel tascapane, questi uomini si ergono saldi e rispondono colpo su colpo. Pochi minuti dopo il principio dell’assalto, il primo grande attacco sovietico è già stroncato. I soldati nelle uniformi feldgrau e verde kaki si scagliano, si mordono l’un l’altro, si abbattono coi badiletti, con le bombe a mano, coi Panzerfaust. Il Maresciallo getta in campo i suoi Reggimenti corazzati, le Divisioni di élite dell’Armata Rossa. I T-34 e i carri Stalin avanzano rullando, s’inerpicano sulle trincee sconvolte, sulle case in macerie, schiacciano i morti sul terreno, sferragliano imponenti sulle posizioni tedesche bombardate e distrutte. La lotta si ingrandisce sempre più e diventa la più formidabile battaglia della guerra dell’Est."


Per ordini e info: mail a ars_italia@hotmail.com


















Il Comandante Bardelli

Il Comandante Bardelli
Rara foto in divisa da Ufficiale della Regia Marina

Il Comandante Bardelli

Il Comandante Bardelli
A Nettuno, nel Btg. Barbarigo della Xa MAS

Il Comandante Bardelli

Il Comandante Bardelli
Assieme ai suoi marò del Barbarigo

Decima MAS

Decima MAS
Ufficiali del Btg. Maestrale (poi Barbarigo): Tognoloni, Cencetti, Posio, Riondino...

MAS a Nettuno affondano un Pattugliatore americano

MAS a Nettuno affondano un Pattugliatore americano
L'azione di Chiarello e Candiollo in copertina all'Illustrazione del Popolo del 19 marzo 1944