venerdì 20 gennaio 2023

A “Passato e Presente” su Rai 3, il libro di Andrea Lombardi “La guerra dimenticata. Il conflitto Iran-Iraq (1980-1988)”

Mercoledì 18 - nella trasmissione “Passato e Presente” su Rai 3 Paoli Mieli e il Prof. Gaetano Breccia hanno suggerito come prima scelta e "forse il miglior libro in italiano" sull'argomento la lettura de “La guerra dimenticata. Il conflitto Iran-Iraq (1980-1988)” (Passaggio al Bosco, Firenze 2020), di Andrea Lombardi, direttore di ITALIA Storica edizioni storico-militari.






Successo di pubblico alla Biblioteca Berio per l'incontro “Ambrogio Spinola e Rubens, due protagonisti della storia europea del XVIII secolo”











Successo di pubblico alla Biblioteca Berio di Genova per l'incontro tenutosi lunedì 13 gennaio scorso sul tema “Ambrogio Spinola e Rubens, due protagonisti della storia europea del XVIII secolo” con Anna Orlando, curatrice della mostra “Rubens a Genova”, in corso al Palazzo Ducale di Genova e prorogata sino al 5 febbraio 2023, il prof. Luca Basso dell'Università di Genova e Andrea Lombardi, responsabile CulturaIdentità Genova e editore del libro “Ambrogio Spinola. Il vincitore dell’assedio di Breda” della contessa Carmen Muñoz Roca-Tallada (Genova 2021).

I tre relatori hanno ricostruito nel corso della conferenza la vita e le gesta durante la Guerra dei trent'anni del Generale genovese, famoso all'epoca e ancor oggi all'estero ma poco noto e celebrato in Italia e ancor meno finora nella sua città natale, e la sua amicizia con il geniale pittore fiammingo Pieter Paul Rubens.

Nelle parole del divulgatore storico Gabriele Campagnano (Zhistorica), autore della prefazione del libro:

Dal mare alla terra. Se Andrea Doria è stato forse il più importante Ammiraglio tra la fine del XV e la prima metà del XVI secolo, Ambrogio Spinola merita di essere menzionato con il medesimo lustro tra i Generali più capaci del XVII. Due figli di Genova, appartenenti a famiglie per lungo tempo rivali, che sono stati in grado di scrivere – a lettere cubitali – il loro nome nella storia militare della prima epoca moderna.

Ma se Andrea Doria ha servito sia i sovrani francesi che Carlo V, Ambrogio Spinola rimane sempre fedele alla monarchia spagnola. Un ruolo fondamentale, in questo senso, lo ha il fratello minore di Ambrogio, Federico, che dopo un’esperienza nell’Armata delle Fiandre di Alessandro Farnese, si trasferisce a Madrid nel 1598. L’uomo d’arme, in famiglia, sembra essere lui, visto che Ambrogio è più interessato allo studio e alla carriera politica nella sua città.

In effetti, fino ai trentaquattro anni d’età, Ambrogio rimane a Genova e non si occupa di cose militari in senso stretto. Il suo giungere in età avanzata al mestiere delle armi non deve tuttavia trarci in inganno. Il giovane Ambrogio, infatti, alterna lo studio all’esercizio delle “arti cavalleresche, tirar di spada, cavalcare, correre all’anello, battersi all’incontro con lancia, & altri simili esercizi.” E se, da un lato, abbandona progressivamente gli studi di lettere, approfondisce invece quelli di matematica “facoltà che influisce più di ogni altra al mestiere delle armi”.

D’altronde, specie nella difesa e nell’assalto delle fortezze, è fondamentale saper individuare le linee di tiro migliori, fortificare i bastioni, scavare delle trincee adeguate ecc. Lo sviluppo di artiglierie sempre più efficienti ha di certo portato a una guerra sempre più tecnica e ingegnerizzata. Un tipo di guerra in cui le conoscenze matematiche hanno un ruolo fondamentale.

Non bisogna inoltre scordare che la Genova di fine XVI secolo pullula letteralmente di Capitani di lungo corso, uomini d’arme in pensione e altri soggetti che non hanno nulla da invidiare, quanto a esperienza di guerra, a Generali del calibro di Lelio Brancaccio o del conte di Tilly. E nella sua stessa famiglia ha l’opportunità di conversare a lungo con il cugino Giorgio Spinola di Luciano, anche lui capitano di Alessandro Farnese.

Altro fatto da sottolineare è che la dedizione di Ambrogio verso la sua famiglia e verso Genova lo porta a mettere su famiglia già a ventitré anni e a ottenere più o meno nello stesso periodo i primi incarichi pubblici. Ed è forse proprio la difficoltà ad emergere come un pari dell’uomo più potente della città, Giovanni Andrea Doria, a condurlo alla decisione di mettersi direttamente al servizio della monarchia spagnola. Una mossa per nulla scontata e tremendamente rischiosa. E tuttavia foriera di enormi successi e dell’immortalità del suo nome.

Pur con tutte le sue conoscenze teoriche della guerra, Ambrogio rappresenta quasi un unicum nella storia militare del Seicento. In un periodo in cui la carriera militare inizia prestissimo, Ambrogio si trova per la prima volta al comando nel 1603, quando viene incaricato di proseguire l’assedio di Ostenda. Il primo assedio del Generale che passerà alla storia come Espugnatore di Piazze.

Da allora fino alla Guerra di successione di Mantova e del Monferrato (1628-1631), a tutti gli effetti spin-off della Guerra dei Trent’anni, Ambrogio Spinola diventa il maestro degli assedi definitivo, il terrore di ogni piazza in attesa di vedere l’esercito nemico spuntare all’orizzonte.

Come scrive ancora Filippo Casoni nella sua biografia di Ambrogio Spinola, stampata per la prima volta nel 1691:

Se lo vorremo paragonare ad Alessandro, Annibale, Cesare, Marcello, Flavio ed Ottaviano, lo ravviseremo ad alcuno di loro superiore nella fortezza delle Città espugnate; ad altri nella difficoltà dei luoghi ove portò la guerra; ad altri per il valore, e per l’ostinazione dei nemici superati; ad altri per la mansuetudine e la clemenza usata con i vinti […] Alla maggior parte per la provvidenza e il consiglio; Ma a tutti per l’integrità della vita, nella quale consiste la vera gloria, e nel perpetuo tenore d’azioni, non contaminate da quei vizi, dai quali restò sempre offuscata la fama di quei grandi conquistatori.



martedì 10 gennaio 2023

Generale Fabio Palladini IL MULO - L'IBRIDO ALPINO Prefazione di Sebastiano Favero


«Quando ho letto il titolo del libro del Generale Fabio Palladini, ho immediatamente apprezzato l’accostamento del concetto di ibrido con la figura del mulo, per secoli supporto indispensabile per i trasporti in ambiente montano. Nello stesso tempo mi sono imbattuto in nozioni che si apprendevano principalmente in scuderia, ma anche nel cortile delle caserme delle Truppe Alpine, così come nelle marce di addestramento, durante le escursioni invernali ed estive e le scuole tiro. Condivido lo spirito con cui questo libro è stato scritto, ovvero far ritornare alla mente ricordi di vita militare, di “naja alpina”, come la definisce l’Autore, ma, soprattutto, ho colto il messaggio di fornire, a chi non ne fosse a conoscenza, un motivo di riflessione sul ruolo del mulo nei Reparti Alpini. La scuderia era scuola di vita e chi si è approcciato ai muli ha sicuramente imparato anche a conoscere meglio gli uomini. Pertanto, aldilà di un doveroso inquadramento storico sull’impiego del mulo nel Regio Esercito (il cui inizio coincide con la nascita degli Alpini nel 1872), il libro riporta le conoscenze e le tecniche che erano alla base del suo impiego nelle Batterie di Artiglieria da Montagna e nelle compagnie mortai dei Battaglioni Alpini e tratteggia con dovizia di particolari, noti solo a chi ha vissuto quella bellissima realtà, i problemi che comportava il movimento di unità someggiate in terreni vari e nelle più diverse condizioni ambientali». 

Dalla prefazione del Presidente Associazione Nazionale Alpini Sebastiano Favero, che ringraziamo, al nostro libro Italia Storica edizioni in uscita: 

Generale Fabio Palladini 
IL MULO - L'IBRIDO ALPINO 
Prefazione di Sebastiano Favero 

F.to 15x23, 190 pagg, interamente illustrato, Euro 24,00 (spedizione tracciabile INCLUSA), info e ordini italiastorica@hotmail.com 

Indice: 
PREFAZIONE 
INTRODUZIONE 
RINGRAZIAMENTI 
IL MULO NEL REGIO ESERCITO IL MULO 
PRATICA E CURA DEI MULI 
IL TRASPORTO A SOMA 
IL SOMEGGIO DELL’OBICE DA 105/14 MOD. 56 
IL SOMEGGIO DEL MORTAIO DA 120 MM BRANDT 
LA BATTERIA SOMEGGIATA IN MARCIA 
LA LOGISTICA 
IL MULO NELLA VITA DEGLI UOMINI 
ALCUNI MONUMENTI RAFFIGURANTI IL MULO 
IL MULO AL SUO CONDUCENTE
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

Il Comandante Bardelli

Il Comandante Bardelli
Rara foto in divisa da Ufficiale della Regia Marina

Il Comandante Bardelli

Il Comandante Bardelli
A Nettuno, nel Btg. Barbarigo della Xa MAS

Il Comandante Bardelli

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Assieme ai suoi marò del Barbarigo

Decima MAS

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Ufficiali del Btg. Maestrale (poi Barbarigo): Tognoloni, Cencetti, Posio, Riondino...

MAS a Nettuno affondano un Pattugliatore americano

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L'azione di Chiarello e Candiollo in copertina all'Illustrazione del Popolo del 19 marzo 1944