sabato 10 aprile 2010

convegno e mostra “DONNA DI CUORI”


Associazione Culturale “ Eredi della Storia”
Ass. Benemerita Istituto Nastro Azzurro

Corso Dante n. 92
70056 MOLFETTA (BA)

Comunicato Stampa : convegno e mostra “DONNA DI CUORI”

L’immagine della donna


Il XX secolo è quello che ha segnato maggiormente l’affermazione delle donne nello spazio pubblico e nella conquista dei loro diritti sul piano della vita privata. Nelle società occidentali, gli ultimi decenni hanno visto modificarsi il loro status giuridico, le condizioni della loro indipendenza, l’ accesso a certe forme di potere e alla creazione artistica. Il XIX secolo, con la diffusione e l’imposizione di una morale conservatrice, aveva imbavagliato le donne delle classi agiate e sfruttato le più povere al limite di ogni tollerabilità. Le opere di Friedrich Engels per l’Inghilterra e Emile Zola per la Francia descrivono quanto siano costati alle donne la modernizzazione del lavoro in fabbrica, l’urbanizzazione. La loro condizione è potuta migliorare solo a prezzo di dure battaglie, quando si sono associate alle lotte operaie cercando di far sentire la voce della specificità femminile
Oltre alla lotta perseverante e coraggiosa si sono prodotti eventi, talvolta tragici, che hanno contribuito ad accelerare l’evoluzione della condizione femminile. Innanzitutto le guerre: con la mobilitazione di qualsiasi tutta la popolazione maschile, le due guerre hanno aperto alle donne l’accesso agli impieghi occupati dagli uomini, non solo nei settori dell’industria legati alla produzione bellica, ma anche in funzioni riservate agli uomini. Le donne hanno così lasciato l’universo familiare per affrontare il mondo del lavoro e ciò ha profondamente trasformato le mentalità, le aspirazioni e ha fatto prendere coscienza delle capacità produttive e intellettuali delle donne. Finita la guerra, la situazione si è invertita, con i governi che incoraggiavano le donne a ritornare a casa per restituire il posto agli uomini di ritorno dal fronte. I progressi della tecnologia hanno favorito l’affrancamento dagli obblighi domestici; i nuovi strumenti, le nuove macchine, ma anche i nuovi modi di preparazione dei prodotti a seguito della razionalizzazione della produzione facilitano l’adempimento delle funzioni tradizionali del preparare da mangiare, pulire e curare la casa. Negli anni ’70, il controllo legalizzato delle procreazione e l’aborto ha liberato inoltre le donne dalle gravidanze indesiderate. Gli ostacoli al controllo delle nascite, legati sia alle pressioni di tipo religioso che alle condizioni dei Paesi in via di sviluppo, costituiscono per molte donne un fardello. Anche nei Paesi “ricchi” esistono molti altri freni alla libera affermazione delle donne: per esempio l’avanzare della crisi economica e il diffondersi delle famiglie con un solo genitore, in cui le donne svolgono le funzioni di capofamiglia e si assumono da sole la responsabilità dell’educazione dei figli e del loro mantenimento, le conducono molto spesso all’emarginazione.
E’ incontestabile che le donne abbiano superato una dopo l’altra le barriere imposte dagli uomini. E’ cambiata la loro mentalità: ormai è accettato che una ragazza debba preoccuparsi del proprio futuro professionale allo stesso modo di un ragazzo; il matrimonio non è più l’unico scopo della vita, l’indipendenza economica e la possibilità di disporre liberamente il proprio corpo e della propria anima.
Il cammino da percorrere delle donne è ancora lungo, persistono ancora discriminazioni nel mondo del lavoro, sia per i salari che per le assunzioni, e non sono scomparsi gli ostacoli che sbarrano l’accesso a certe professioni, anche se alcune coraggiose riescono a superarli. I rapporti umani generati da questi profondi mutamenti pongono nuovi problemi a entrambi i sessi.



Michele Spadavecchia
Pres. Ass. Eredi della Storia

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