Foto Vincenzo Ciccone, via Publio Cosentini.
Dal comunicato dell'Associazione Comb. Xa MAS e l'Ass. Campo della Memoria del 9 gennaio:
Questa mattina, nella chiesa di San Pancrazio in Roma, si sono svolti i funerali della Capo Uff. Stampa e Propaganda, Dottoressa Pasca Piredda, spentasi la sera del 7 gennaio, all'età di 92 anni, per le conseguenze di un arresto cardiaco. La cerimonia è stata officiata da padre Karol, che ricordando la vita eroica ed esemplare di Pasca, ha trattenuto a stento le lacrime.Insieme ai parenti, molti dei quali giunti dalla Sardegna, la chiesa era gremita da personaggi politici di primo piano, esponenti di associazioni combattentistiche, e soprattutto da numerosissimi giovani che con la loro presenza hanno voluto dimostrare il loro affetto e il loro attaccamento a "Paschetta".Tra gli intervenuti meritano una menzione i decumani: Marcello Lama, Antonio Tombesi, Renzo Palmini.All'uscita della bara, avvolta dalle bandiera della R.S.I. e della Xa Flottiglia Mas, una delegazione dell'Associazione Campo della Memoria, composta dal Dott. Alberto Indri, Mario Russo, Aldo Rossi Merighi, Tommaso Gambardella e Gabriele Adinolfi, ha voluto salutare Pasca, con il saluto a lei più caro: Xa Marinai... Xa Comandante!
Ass. Campo della Memoria
Raffaella Duelli
Alberto IndriDa il Secolo d'Italia dell'8 gennaio:
Si è conclusa ieri l’incredibile storia personale di Pasca Piredda. Una storia che vale la pena raccontare perchè sfata meglio di un saggio uno dei più tenaci luoghi comuni della propaganda della sinistra ideologica: un carattere misogino e antifemminista che si vorrebbe radicato nella presunta cultura machista del Ventennio tra le due guerre.La Piredda, dunque. Nata a Nuoro, nell’area più depressa e arretrata della Sardegna degli anni Venti, dove le donne all’epoca vestivano più o meno col chador. Si prende due lauree prima dei 22 anni. Scienze coloniali e Scienze politiche. Con un breve saggio vince un premio universitario. Inizia a tenere conferenze, la chiamano anche in Continente. Conosce Fernando Mezzasoma, che si ricorderà di lei quando diventerà ministro di Stampa e Propaganda della Rsi. La cerca, la trova, l’assume come addetta stampa. È brava, Valerio Borghese si convince che sia la persona giusta per “curare l’immagine” (come si direbbe oggi) della sua formazione. E poco più che ragazza viene nominata capo dell’ufficio stampa della Decima. A meno di 25 anni guida un ufficio tutto maschile. Per di più in tempo di guerra. Sotto di lei ci sono il responsabile della propaganda capitano Cocchia, i tenenti addetti alla stampa Genta e Zanfagna, il capitano Spampanato, responsabile delle radio, e il tenente Luxardo, titolare della fotografia, appartenente alla notissima famiglia romana. Pasca tiene l’ufficio con efficienza e competenza. La maschia gioventù la rispetta, e le obbedisce pure. Vedere per credere le circolari con la sua firma: sono all’asta su E-bay (e costano anche parecchio, in media più di cento euro).Pasca Piredda è morta ieri per le conseguenze di un infarto. I funerali si svolgeranno domani a Roma, a San Pancrazio, alle 10. Ma in quale casella del Novecento inquadrereste adesso la sua biografia? A noi pare starebbe benissimo tra le figure d’avanguardia dell’emancipazione femminile. Al di là di ogni divisa, oltre ogni etichetta di parte.
Federica Perri
5 commenti:
Pasca Piredda, signora d’altri tempi. Mi ha onoroto della sua amicizia e ancor più mi sono sentito onorato quando sono stato oggetto della sua richiesta di aiuto. Lei che con estrema delicatezza e signorilità non voleva mai essere di peso a nessuno.
La ricordo raggiante quando era tra noi giovani che la coccolavamo e “corteggiavamo”.
Ricordo con emozione tutte le volte che mi recavo da lei aveva un regalo per me e per i miei figli. Rimane nel mio cuore il ricordo indelebile dei suoi consigli e soprattutto, ancor più importanti, i suoi rimproveri.
Ora tu sei nell’Olimpo degli indimenticabili, al fianco del nostro Comandante insieme a tutti quei valorosi Decumani e Ausiliare che all’unisono fecero la scelta più difficile. Per L’ONORE.
Alle esequie, un momento particolarmente sentito è stato quello della lettura della Preghiera del Marinaio alla quale è seguito il saluto alla voce “DECIMA MARINAI! DECIMA COMANDANTE! Per l’ultimo commiato il feretro è stato seguito, in rapresentanza dell’Associazione Combatentistica Decima Flottiglia MAS – Presidente Mario Bordogna, dalle corone d’alloro e dall’alfiere ROCCHI Raffaele che portava un cuscino avvolto con la Bandiera da Combattimento della DECIMA, sul quale vi era il Distintivo d’ Onore di Pasca.
Coordinatore per il Lazio –
Ass. Decima Flottiglia Mas
Publio Cosentini
DECIMA.
Grazie del bel ricordo!
Non sapevo che fosse morta. E' normale che sia così, aveva 92 anni. Pensavo che fosse già mancata. Sì, la storia che la "destra" sia machista è proprio un po' insensata. La "destra" onora le persone, ama i capi all'altezza e se ne frega che siano maschi o femmine. Se sono femmine ancora meglio. Ma poi, la destra è veramente tale? Quella destra fu parecchio di sinistra, soltanto a pensarci. E più passa il tempo, più diventa evidente. Per gli storici, purtroppo, non per gli altri. E' bello, in ogni caso, pensare che ci siano state le Pasca Piredda o il Comandante Nino Buttazzoni. E' bello pensare che con tutte le avventure e tutti i rischi che hanno vissuto, abbiano passato i 90 anni. Bella tempra, di destra, questa sì. Nino Buttazzoni, Pasca Piredda: un caldo saluto romano, insieme a un abbraccio tenero e affettuoso, cari camerati e maestri straordinari di lotta, di vita e di sopravvivenza.
Silvio S. - Torino
Non mi permetterei di cercare di risaltare l'equità fascista mettendola a confronto con "l'arretratezza di una zona cove le donne giravano più o meno in chador" perchè è chiaro che chi scrive non sa neanche di cosa parla. Questo è indice di un'ignoranza che avrei evitato di mischiare alle parole di commento per i funerali di una donna che tra l'altro ha sempre dimostrato fieramente le sue origini. il signore del Secolo che scrive l'articolo riportato non è degno nemmeno di pulire le scarpe alla famiglia da cui la signora Pasca Piredda proveniva.
Ho conosciuto Pasca negli ultimi anni della sua vita. Io, ragazzotto di quasi trent’anni, nei 1996 trovai lavoro come custode nel condominio dove abitava, a Monteverde. La ricordo sempre con tanto affetto, una persona gentile, generosa, pacata, sempre con il sorriso sulle labbra. Ogni volta che ci incontravamo, mi salutava sempre sorridendo con: “Ciao, come stai?” Ero affascinato dalla sua gentilezza e dalla sua generosità, ogni volta che passavo davanti alle finestre di casa sua mi offriva il caffè, che alcune volte faceva apposta per me. La ricordo sempre con i lunghi capelli castani, con un’elegante gonna grigia, con una bellissima giacca blu, con l’immancabile sorriso. Mi trasmetteva gioia! Mai avrei pensato che una signora minuta, così gentile, così pacata avesse avuto una vita così ricca! A 13 anni dalla tua morte ti ricordo sempre con affetto. Ciao Pasca!!!!! Andrea
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