venerdì 24 dicembre 2010
sabato 18 dicembre 2010
Basta con gli storici (anti-italiani) della domenica! Simon Ball "The bitter sea" infama le FFAA italiane
Simon Ball
Il mensile "Storia in Rete" riprende e rilancia la nostra segnalazione:
lunedì 6 dicembre 2010
Recensione di "Passo Uarieu" di PR di Colloredo e "Tembien" di B. Pace sulla rivista "Armi e munizioni"
domenica 5 dicembre 2010
A.N.R. UN’AVIAZIONE DA CACCIA di D. Lembo
domenica 28 novembre 2010
Nuovamente disponibile: "Marò a sedici anni - Con la San Marco in Liguria, 1944-1945", di S. Moro
Spinto dall’amor di patria, Sergio Moro, appena sedicenne, si arruola volontario nella Regia Marina nel 1943. Ma il suo sogno si infrange subito con il diffuso disfattismo di molti suoi compagni, e con l’8 settembre 1943, che lo coglierà a Pola. Catturato dai tedeschi e poi dai partigiani titini, riuscirà rocambolescamente a raggiungere la sua famiglia a Novara. La sua volontà di servire l’Italia lo porterà nuovamente sotto le armi, entrando volontario nella costituenda Divisione F.M. San Marco della RSI: dopo il meticoloso e duro addestramento in Germania, Moro, come i suoi camerati, rimarranno delusi di non essere inviati al fronte contro gli Alleati, ma saranno schierati in Liguria in funzione antisbarco. La lotta partigiana e l’inattività nei presidi logorerà la Divisione, ma, come messo in evidenza da Moro nel suo scritto, proprio nel momento più buio, cioè nel ripiegamento verso il nord nell’aprile 1945, la Divisione ritroverà la sua compattezza ed efficienza combattiva, aprendosi tenacemente la strada tra le forze partigiane che tentarono inutilmente di sbarrare il cammino della San Marco. Dopo la resa, Moro descrive la sua prigionia, tra le angherie dei partigiani e le dure condizioni del POW Camp di Coltano, il ritorno a casa, e il dopoguerra.Brossura, F.to 14x21, 104 pagine, 55 tra foto e documenti in b/n, di proprietà dell’autore, 4 tavole a colori. Euro 15,00.
Oggi mi fanno paura quegli storici che sanno di avere sempre ragione e che pretendono di mettere il chiavistello e il sigillo di ceralacca a ricerche considerate tabù, i cui risultati considerano ormai da tempo assodati felicemente per il bene di tutti.
Ariel Toaff
sabato 27 novembre 2010
I soldati italiani diffamati in "The Bitter Sea", di Simon Ball
Abbiamo inviato la seguente recensione ad Amazon.com, concernente un recente libro dove, tra la altre affermazioni stereotipe sui militari italiani nella 2gm si legge che "le truppe italiane erano celebremente entusiaste nello stuprare le ragazzine" (!!!).
Average research, and quite anti-italian..., November 27, 2010
This review is from: Bitter Sea (Paperback)
mercoledì 24 novembre 2010
[LIBRO] Andrea Lombardi, I decorati con la Croce di Cavaliere con Fronde di Quercia e Spade
martedì 2 novembre 2010
X Annuale Milizia Ferroviaria, Anno 1933
Storia, ordinamento, compiti e benemerenze di un’Istituzione appositamente creata per vigilare in ambito ferroviario, assolvendo quelle funzioni in seguito ricoperte dalla Polizia Ferroviaria.
Interessante monografia su un Corpo poco conosciuto ed ormai dimenticato.
Il volume si apre con una foto del Duce con dedica, seguita da un'introduzione del Comandante Luogotenente Generale Vittorio Raffaldi e proseguendo poi con le foto di tutti i Comandanti delle 14 Legioni Ferroviarie in cui era suddivisa la Rete ferroviaria italiana.
La Milizia Ferroviaria fu una specializzazione della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (M.V.S.N.), istituita nel 12 maggio del 1923 e regolamentata dai RDL n°1292 e n°1686 rispettivamente del 4 agosto e del 30 ottobre del 1924: il personale era costituito da dirigenti ed agenti dell’amministrazione delle Ferrovie dello Stato, iscritti regolarmente al Partito nazionale Fascista ed all’associazione Ferrovieri Fascisti.
giovedì 28 ottobre 2010
Come al solito, ci trovate a Militalia!
giovedì 14 ottobre 2010
Il Generalissimo, P.R. di Colloredo recensito su "STORIA Militare"
lunedì 4 ottobre 2010
Croce di Ghiaccio - C.S.I.R. ed ARM.I.R. in Russia 1941-1943, di Pierluigi Romeo di Colloredo
In questo libro tratteremo gli avvenimenti militari che videro coinvolti prima lo C.S.I.R. e poi l’ARM.I.R.; analizzeremo pertanto le prime operazioni svolte dalle truppe italiane sul fronte orientale, valutandone l’efficienza e la resa in combattimento. In particolare, verranno esaminate le battaglie della prima fase offensiva dell’estate del 1941 come Petrikowka, le battaglie di Gorlowka, la difesa di Nikitowka, la battaglia di Natale del 1941 per lo C.S.I.R.; seguiremo poi le operazioni dell’8ª Armata nell’avanzata verso il Don, la prima battaglia difensiva dell’agosto 1942, ed infine l’offensiva sovietica del dicembre dello stesso anno, la ritirata e la reazione ai tentativi avversari di accerchiamento del Corpo d’Armata Alpino nel gennaio del 1943.
Una sezione sarà dedicata all’azione della Regia Aeronautica e della Regia Marina sul fronte orientale, e ai reparti stranieri – cosacchi e croati - inquadrati nel Regio Esercito e nella Milizia, la cui storia è assai poco nota, e alle biografie dei comandanti italiani: Zingales, Messe e Gariboldi.
Lo straordinario corredo iconografico comprende più di 100 rare e inedite fotografie, delle quali molte riprodotte a piena pagina, provenienti dall’Archivio Fotografico dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, ritraenti gli uomini e i mezzi del C.S.I.R. e dall’ARM.I.R. in azione, i luoghi dei combattimenti e i volontari cosacchi nel R.E.I., e sono incluse diverse mappe a colori illustranti le varie fasi della campagna.
F.to 17x24, brossura, 242 pag., 120 foto in b/n (la maggior parte inedite), 7 mappe e documenti a colori, Euro 28,00.
venerdì 24 settembre 2010
Talianski Karashoi - La Campagna di Russia tra mito e rimozione
lunedì 20 settembre 2010
Un milione di morti e milioni di profughi.
Armi chimiche e missili balistici contro
attacchi in massa di ragazzini-soldato.
La comunita' internazionale preoccupata solo del prezzo del petrolio e di vendere armi ai contendenti.
L'intervento americano per il controllo delle risorse petrolifere, tra incidenti internazionali e il traffico clandestino d'armi.
Una guerra dimenticata, oggi come allora.
Trenta anni fa, la guerra Iran-Irak. 1980-1988
A cura di Andrea Lombardi
LA GUERRA DIMENTICATA
IL CONFLITTO IRAN-IRAK
1980-1988
La storia del conflitto ricostruita dai saggi "La guerra Iran-Irak, 1980-1988" di Saskia M. Gieling, "Storia militare della guerra Iran-Irak, 1980-1988" a cura di Carlo Lagomarsino, "La guerra aerea" di Alessandro Bellomo, "Le armi chimiche" di Javed Ali, "Gli Stati Uniti e la guerra Iran-Irak" di Stephen R. Shalom.
Un libro in uscita a fine settembre
Associazione Culturale
ITALIA
E-Mail ars_italia@hotmail.com - Web http://associazioneitalia.blogspot.com
domenica 5 settembre 2010
Marò della Divisione San Marco...
Marò della Controbanda del III/6°.
Marò della San Marco durante un'operazione di controguerriglia.
Garfagnana. Mortaisti del II/6°.
venerdì 3 settembre 2010
Dal governo Badoglio alla Repubblica Italiana, di Elio Lodolini, recensito su "Il Tempo"
Nuovi documenti sulla flotta militare sacrificata agli Alleati dall'armistizio
sabato 31 luglio 2010
Sul numero di Uniformi e Armi di agosto, reportage della nostra mostra "Achtung Panzer!"
domenica 4 luglio 2010
Con il Barbarigo a Nettuno, di Luciano Luci Chiariti (Luciano L. Chiarissi)
L. L. Chiariti
Con il Barbarigo a Nettuno
Pagine 127
Formato 21x14
Copertina brossura
Lingua Italiano
Prezzo: 16.00 €
Anastatica di un'opera del settembre 1944 con le riflessioni di un maro' della Decima MAS reduce dal fronte di Anzio-Nettuno.Sono raccolte le impressioni sul tempo passato al fronte, la guerra di posizione, i commilitoni, e la vita in linea. In appendice l'elenco dei caduti del Barbarigo, le onorificenze concesse e lo spartito dell'inno della X MAS a cura del maro' Giulio Ronchi.
Un estratto dell'opera dal primo capitolo:
GUARDANDO GLI APPUNTI
In questi ultimi tempi ho letto qualche corrispondenza di guerra postuma dal fronte di Nettuno e ci sono rimasto parecchio male. Io ho forse il torto di far parte di quella schiera di persone che pensano dover essere l'onestà il criterio informatore di ogni azione umana, e mi ha quindi fatto una brutta impressione leggere tante belle parole che non significano niente su argomenti che per la loro intima forza non hanno assolutamente bisogno di infioramenti. A parlarci chiaro la maggior parte di questi signori che oggi fanno della bella letteratura, in linea non si sono mai visti ed oso pensare che abbiano voluto seguire la poco eroica tradizione degli inviati, che vedono la guerra da una camera d'albergo e salvano la baracca lavorando molto di fantasia.Tutto questo, proprio mentre si parla di ricostruire anzitutto un ordine morale, è un affare piuttosto stonato e direi che si dovrebbe trovare il modo di farla finita. Farla finita anche per dimostrare coi fatti che si ha la ferma volontà di eliminare ogni stortura e che l’era delle chiacchiere deve considerarsi definitivamente tramontata.Gli avvenimenti che viviamo sono troppo seri ed impegnativi perché sia permesso assistervi con atteggiamento superficiale.Ho accanto a me un blocchetto di appunti che ho trovato nella borsa tattica proprio mentre ero sicuro di averlo dimenticato o perduto. Pagine zeppe di parole scritte a matita, in una maniera indecifrabile dai profani, in momenti vari della giornata, quando anche nella buca ti saltava il ghiribizzo di fissare sulla carta impressioni e ricordi.Sensazioni e pensieri strani alle volte, vi assicuro, forse anche perché per il fronte ero un novellino, una matricola e ad ogni cosa amavo dare un significato e fare un raffronto con quanto su di esse avevo fantasticato nelle giornate in cui tra me e la linea si interponevano tanti ostacoli.Quando un'idea ci infiamma e gli anni hanno ancora un sapore di sogno, la guerra è un dono magnifico di cui si scorge solo il lato romantico.Solamente più tardi - dopo molte cadute - quel duro selciato che ha nome esperienza ci fa esaminare le cose con spirito realistico e - anche se molte illusioni restano ai lati della strada - quel ben sagomato e quadrato edificio che è ormai la nostra personalità è sempre pervaso dalla benedetta Poesia che, anche in formato ridotto, vogliamo difendere da contingenze e scetticismi.Al fronte ci sono quindi arrivato con idee abbastanza chiare sugli uomini ed i loro pregi o difetti. Non mi attendevo di trovare delle schiere di santi o di eroi; non ho avuto delusioni. Ad essere sincero qualche sorpresa in senso buono.Intendiamoci non voglio cadere nell’eccesso opposto col voler descrivere la guerra sostanziata esclusivamente di orrori e brutture, di esseri brutali ed egoisti che pur di giungere ad un loro scopo particolare si venderebbero anche l'anima. No, no. Intendo chiarire che anche la guerra è come tutte le cose della nostra vita. Uno va a cogliere una bella rosa e si punge con le spine. Il vecchio ritornello è sempre vero; anche nel nostro caso.
mercoledì 23 giugno 2010
Dal governo Badoglio alla Repubblica Italiana, di Elio Lodolini
Dal governo Badoglio alla Repubblica Italiana
Saggio di storia costituzionale
del “quinquennio rivoluzionario”
25 luglio 1943 - 1° gennaio 1948
Il 25 luglio 1943 fu compiuto un colpo di Stato che, per la prima volta nella nostra storia, determinò una frattura nella continuità costituzionale. Dal Regno del Sud alla Repubblica Sociale Italiana, dai governi del CLN e la Luogotenenza alla Repubblica, il presente volume analizza, sulla base degli scritti dei protagonisti di quel periodo, delle pubblicazioni che videro la luce negli anni immediatamente successivi agli eventi del 1943-1948, e delle più recenti fonti archivistiche quali quelle pubblicate nei “Documenti diplomatici italiani” e nei “Verbali del Consiglio dei Ministri”, la storia del “quinquennio rivoluzionario”, dal 25 luglio 1943 al 1° gennaio 1948.
Elio Lodolini è nato a Roma il 24 gennaio 1922. Laureato in Scienze politiche (tesi in Storia moderna). Laureato in Giurisprudenza (tesi in Diritto costituzionale). Diplomato in Archivistica, Paleografia e Diplomatica. Durante la seconda guerra mondiale si arruolò volontario nel Regio Esercito; dopo l’8 settembre 1943 aderì volontariamente alla Repubblica Sociale Italiana. Redattore del quotidiano romano “Il Lavoro fascista”, organo delle Confederazioni sindacali dei lavoratori (1940-1943); poi redattore, capo servizio e corrispondente di guerra dell’Agenzia giornalistica ufficiosa Stefani nella Repubblica Sociale Italiana (1943-1945). Nel dopoguerra fece parte del gruppo di 18 elementi, guidato da Giorgio Almirante, che costituirono il MIUS, Movimento italiano di unità sociale. Nel MSI dette vita all’organizzazione universitaria, che conquistò vari seggi nelle elezioni universitarie dei primi anni. Lasciò il MSI quando entrò nell’Amministrazione dello Stato (1950), ritenendo che un pubblico funzionario debba essere apartitico. Archivista di Stato, nel 1972 raggiunse il grado di Dirigente superiore. Ha diretto Archivi di Stato, Soprintendenze archivistiche per la “vigilanza” sugli archivi non statali, pubblici e privati, uffici della Direzione generale degli Archivi. È stato Segretario del Consiglio superiore degli Archivi, “Sostituto” del Direttore generale degli Archivi ed infine Direttore dell'Archivio di Stato in Roma. Eletto Preside della “Scuola speciale” [= Facoltà] per Archivisti e Bibliotecari, e come tale membro del Senato accademico, dell’Università di Roma “la Sapienza”. Collocato a riposo per limiti di età dal 1997, è stato successivamente nominato professore emerito ed ha continuato a svolgere il corso di Legislazione archivistica sino al 2008.
È autore di una ventina di volumi, di circa trecento studi monografici pubblicati in riviste scientifiche e relazioni a congressi e di un migliaio di lavori minori, per lo più di Archivistica ed inoltre di Storia e di Diritto, pubblicati in circa centosessanta testate diverse, una trentina delle quali straniere o internazionali,
Ha svolto missioni e incarichi archivistici per l’Unesco, per il Consiglio internazionale degli Archivi, per l’Organizzazione degli Stati Americani. È membro d’onore dell’Organizzazione mondiale degli Archivi (Consiglio internazionale degli Archivi), eletto dai rappresentanti archivistici di 160 Nazioni “per gli eminenti contributi da lui apportati allo sviluppo dell’archivistica, al progresso degli archivi ed al rafforzamento della collaborazione professionale internazionale”.
F.to 14x21, brossura, 288 pagine, Euro 26,00.
Recensione su "Le carte e la storia - Rivista di storia delle istituzioni", 2/2010:
Elio Lodolini, Dal governo Badoglio alla Repubblica italiana. Saggio di storia costituzionale del "quinquennio rivoluzionario", 25 luglio 1943-1° gennaio 1948, Genova, Associazione culturale Italia, Clu Genova, 2010, pp. 286.
Con la puntigliosa acribia dell'esperto di diritto Elio Lodolini, uno dei maestri dell'archivistica italiana, scrive questo libro "controcorrente", in piena fedeltà a quello che è stato lungo tutta la sua vita operosa il proprio credo politico. La tesi centrale, in estrema sintesi, è che il voto del Gran consiglio, il 25 luglio 1943, fu un colpo di Stato intemo al regime, che l'ordine del giorno Grandi non avrebbe presupposto affatto la fuoruscita dal fascismo (chiamando in causa, anzi, proprio le istituzioni propriamente fasciste), e che di conseguenza il governo Badoglio che ne sarebbe scaturito "fu un governo di fatto, illegittimo, e dopo l'8 settembre 1943 cessò di esistere anche come governo di fatto illegittimo, avendo trasferito al nemico occupante, con la resa incondizionata, tutti i poteri". Altrettanto illegittimo secondo Lodolini fu il procedimento iniziato con il decreto 25 giugno 1944, n. 151 ("quando il nemico sostituì al sedicente governo Badoglio un 'governo' - anch'esso giuridicamente inesistente - formato di elementi antifascisti scelti in quanto tali"). Infine Lodolini contesta (con l'appoggio autorevole della testimonianza di Giulio Andreotti) quello che definisce il "falso inserito nel verbale del 16 ottobre 1947", quando la Costituente approvò l'articolo 75 sui referendum abrogativi, fissando tra le materie escluse da referendum anche le leggi elettorali, mentre poi nel verbale (forse per l'intervento di Ruini, rimasto soccombente nella discussione) esse vi furono ricomprese a pieno titolo. Libro tutto costruito sulle fonti,programmaticamente fedele alla loro lettura formale, direi anzi letterale, quest'opera di Lodolini mette in chiaro e denuncia le vie brevi e le approssimazioni giuridiche usate nel 1943-48; approssimazioni e vie brevi che però, in tempi di rivoluzione, sono forse indispensabili. Gli eventi politico-istituzionali del 1943-48 costituirono uno "strappo", questo è il punto, rispetto all'ordinamento fascista così com'era venuto consolidandosi in vent'anni di dittatura (anch'essa, per altro, imposta da Mussolini non senza evidenti "strappi" alla tradizione costituzionale liberale); e l'intero processo costituente del dopoguerra ebbe un senso "rivoluzionario" (che non per caso cercò e trovò poi la sua radice nella lotta armata di liberazione).
martedì 22 giugno 2010
La fortificazione permanente di Passo Resia
sabato 19 giugno 2010
PROTOTIPI E PROGETTI DELLA REGIA AERONAUTICA, di Daniele Lembo
"PROTOTIPI E PROGETTI DELLA REGIA AERONAUTICA”
E’ in uscita, per i tipi dell’Istituto Bibliografico Napoleone, il nuovo libro di Daniele Lembo, dal titolo “Prototipi e progetti della Regia Aeronautica”.
Sulle vicende militari italiane del secondo conflitto mondiale esiste una serie di vere e proprie leggende, che hanno trasformato la storia di quella guerra in una sorta di favola.
La seconda guerra mondiale è accettata dalla vulgata come il conflitto affrontato dagli italiani, unicamente con le scarpe di cartone, i bidoni di benzina pieni d’acqua e i carri armati “scatolette di sardine”.
Anche l’apporto dato dalla Regia Aeronautica allo scontro ha risentito, in maniera pesante, di un approccio a quelle vicende che spesso falsa la verità dei fatti.
Sono in molti a credere, ancora oggi, che l’Arma Azzurra abbia preso parte alla seconda guerra mondiale con una dotazione di velivoli risalenti alla Grande Guerra.
La realtà è ben diversa: in quegli anni, la sperimentazione aeronautica in Italia, pur non raggiungendo i livelli e i risultati dell’alleata Germania, diede alcuni frutti di rilievo. L’industria aeronautica nazionale, malgrado alcune pecche, prima fra tutte l’incapacità a produrre un potente motore di originale progettazione e costruzione interamente nazionale, esperì vari tentativi per fornire velivoli e armi che fossero idonei a competere con quelle in uso al nemico.
Il nuovo volume di Lembo indaga proprio su quelle che furono “le armi segrete della Regia Aeronautica”, ovvero fino a che punto arrivò, in Italia, la sperimentazione nel campo militare aeronautico.
L’autore, inizia con l’analizzare quelli che furono i progetti nazionali nel campo della propulsione a reazione, partendo da quelli realizzati, come l’aviorazzo Cattaneo Magni “RR” e il Campini Caproni, fino a esplorare le idee che rimasero solo sulla carta, come il Caproni Ca 183 bis e il Re 2005R. Il capitolo si chiude con l’analisi di una chimera aeronautica, il Reggiane Re2007 che per l’autore è un vero e proprio “aereo chiamato desiderio”.
Si passa poi alla disamina di alcuni interessanti caccia a elica come il caccia canard Sai SS4, gli intercettori pesanti bifusoliera e alcuni prototipi destinati al bombardamento a tuffo. Tra questi, vi è l’ultimo aerosilurante di Alessandro Marchetti, il Siai Marchetti SM 93, un aereo monomotore che vedeva il pilota in posizione prona, anziché nella canonica posizione seduta.
Infine, si tratta delle “armi segrete” per la Regia Aeronautica, dove sono elencate una panoplia di ordigni che, benché realizzati e prodotti in serie, trovarono un modesto impiego da parte della R.A..
Sono descritti i velivoli radiocomandati, vari tipi di bombe “alate”, il sistema d’arma Reggiane 2001 G.V. e la Motobomba f.f. (f.). La Motobomba, lanciata a mezzo paracadute nei porti avversari o in prossimità di concentrazioni di navi nemiche, una volta in acqua, grazie a un sistema di eliche, iniziava a navigare con una traiettoria a spirale, fino a impattare contro uno scafo nemico. Poco usata dagli italiani, trovò ampio impiego da parte dei tedeschi.
Il volume si chiude con “I piani segreti della Regia Aeronautica”, un capitolo dedicato ai piani dell’Arma azzurra per colpire il Nord America.
Un volume di prezzo contenuto, snello e d’interesse per studiosi, semplici appassionati o anche solo per chi ne volesse sapere di più su quegli anni e su quel conflitto.
Daniele Lembo, PROTOTIPI E PROGETTI DELLA REGIA AERONAUTICA, Istituto Bibliografico Napoleone, ROMA -Via dei Marsi 53/55 Roma
COSTO EURO 14
venerdì 18 giugno 2010
6 giugno 1906 - 6 giugno 2010 104° Anniversario della nascita del Comandante Junio Valerio Borghese
Il nipote del Comandante con il piccolo Junio Valerio
Valerio Borghese e il Marò Franco Grazioli del Btg. Lupo della Xa Flottiglia Mas
Riceviamo e pubblichiamo:
6 giugno 1906 - 6 giugno 2010
104° Anniversario della nascita del Comandante Junio Valerio Borghese
- Xa Flottiglia Mas 1941-1945 -
La solenne cerimonia, in forma strettamente privata, si è svolta per la prima volta nella cripta della famiglia Borghese, sotto la Basilica, in Roma, di Santa Maria Maggiore.
In un ambiente intriso di storia secolare, tra raffinate decorazioni marmoree e al cospetto di due Papi, Clemente VIII e Paolo V, il Cappellano ufficiale Monsignor Cucuzza ha celebrato la S.S. Messa, ricordando il Comandante Junio Valerio durante l'Omelia.
Alcuni dei presenti hanno ricevuto il Sacramento della Comunione.
Hanno partecipato all'evento non più di una trentina di persone, tra le quali molteplici personalità di Associazioni Combattentistiche, alcuni giovani e diversi veterani e parenti stretti degli stessi, appartenenti alla Xa Flottiglia Mas, di cui Borghese, il primo maggio del 1943, divenne Comandante in capo.
Una bandiera tricolore e molti baschi amaranto e grigio-verde hanno profondamente rappresentato tutto intorno quegli alti valori della patria e dell'onore tanto cari al Comandante.
Era inoltre presente, con i suoi genitori, un piccolo bimbo di nome Junio Valerio, proprio in onore del Principe Junio Valerio.
Il veterano Marò del Btg. Lupo Franco Grazioli, molto legato alla famiglia Borghese, ha letto la Preghiera del Marinaio seguita dal grido unisono “Decima Marinai! Decima Comandante!” ed ha poi recitato alcune toccanti parole in ricordo del suo Comandante.
E' seguita la deposizione di una piccola corona d'alloro ai piedi del loculo dove riposa il Principe Junio Valerio Borghese, accanto alla sua amata moglie Daria, e lì ognuno dei presenti ha potuto rendergli omaggio attraverso un pensiero e un momento di raccoglimento.
Roma, 6 giugno 2010
“Ogni pensiero della mente, ogni palpito del cuore, ogni azione del braccio
sempre
al servizio della Patria, l'Italia Nostra!”
J V Borghese
giovedì 17 giugno 2010
Nuovi numeri StoriaVerità
Dopo una pausa di 4 mesi dovuta a problemi tecnici,
STORIA VERITA’ riprende il suo cammino.
Allego le ultime due COVER (i corrispettivi numeri sono usciti). Fra una decina di giorni seguiranno altri due numeri che ci consentiranno di colmare il tempo perduto.
Grazie per l’attenzione
Alberto Rosselli
Enzo Cipriano
SOSTENETE STORIAVERITA'!
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