L. L. Chiariti
Con il Barbarigo a Nettuno
Pagine 127
Formato 21x14
Copertina brossura
Lingua Italiano
Prezzo: 16.00 €
Anastatica di un'opera del settembre 1944 con le riflessioni di un maro' della Decima MAS reduce dal fronte di Anzio-Nettuno.Sono raccolte le impressioni sul tempo passato al fronte, la guerra di posizione, i commilitoni, e la vita in linea. In appendice l'elenco dei caduti del Barbarigo, le onorificenze concesse e lo spartito dell'inno della X MAS a cura del maro' Giulio Ronchi.
Un estratto dell'opera dal primo capitolo:
GUARDANDO GLI APPUNTI
In questi ultimi tempi ho letto qualche corrispondenza di guerra postuma dal fronte di Nettuno e ci sono rimasto parecchio male. Io ho forse il torto di far parte di quella schiera di persone che pensano dover essere l'onestà il criterio informatore di ogni azione umana, e mi ha quindi fatto una brutta impressione leggere tante belle parole che non significano niente su argomenti che per la loro intima forza non hanno assolutamente bisogno di infioramenti. A parlarci chiaro la maggior parte di questi signori che oggi fanno della bella letteratura, in linea non si sono mai visti ed oso pensare che abbiano voluto seguire la poco eroica tradizione degli inviati, che vedono la guerra da una camera d'albergo e salvano la baracca lavorando molto di fantasia.Tutto questo, proprio mentre si parla di ricostruire anzitutto un ordine morale, è un affare piuttosto stonato e direi che si dovrebbe trovare il modo di farla finita. Farla finita anche per dimostrare coi fatti che si ha la ferma volontà di eliminare ogni stortura e che l’era delle chiacchiere deve considerarsi definitivamente tramontata.Gli avvenimenti che viviamo sono troppo seri ed impegnativi perché sia permesso assistervi con atteggiamento superficiale.Ho accanto a me un blocchetto di appunti che ho trovato nella borsa tattica proprio mentre ero sicuro di averlo dimenticato o perduto. Pagine zeppe di parole scritte a matita, in una maniera indecifrabile dai profani, in momenti vari della giornata, quando anche nella buca ti saltava il ghiribizzo di fissare sulla carta impressioni e ricordi.Sensazioni e pensieri strani alle volte, vi assicuro, forse anche perché per il fronte ero un novellino, una matricola e ad ogni cosa amavo dare un significato e fare un raffronto con quanto su di esse avevo fantasticato nelle giornate in cui tra me e la linea si interponevano tanti ostacoli.Quando un'idea ci infiamma e gli anni hanno ancora un sapore di sogno, la guerra è un dono magnifico di cui si scorge solo il lato romantico.Solamente più tardi - dopo molte cadute - quel duro selciato che ha nome esperienza ci fa esaminare le cose con spirito realistico e - anche se molte illusioni restano ai lati della strada - quel ben sagomato e quadrato edificio che è ormai la nostra personalità è sempre pervaso dalla benedetta Poesia che, anche in formato ridotto, vogliamo difendere da contingenze e scetticismi.Al fronte ci sono quindi arrivato con idee abbastanza chiare sugli uomini ed i loro pregi o difetti. Non mi attendevo di trovare delle schiere di santi o di eroi; non ho avuto delusioni. Ad essere sincero qualche sorpresa in senso buono.Intendiamoci non voglio cadere nell’eccesso opposto col voler descrivere la guerra sostanziata esclusivamente di orrori e brutture, di esseri brutali ed egoisti che pur di giungere ad un loro scopo particolare si venderebbero anche l'anima. No, no. Intendo chiarire che anche la guerra è come tutte le cose della nostra vita. Uno va a cogliere una bella rosa e si punge con le spine. Il vecchio ritornello è sempre vero; anche nel nostro caso.
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