martedì 11 dicembre 2012

Gianni Tedeschi Dall'OVRA alla Decima MAS Una giovinezza nel Ventennio














Gianni Tedeschi
Dall'OVRA alla Decima MAS
Una giovinezza nel Ventennio
I ricordi di Gianni Tedeschi e della sua vita travagliata, narrati in queste sue memorie, scorrono dalla Genova della sua infanzia e adolescenza - con il suo centro storico fatto di vicoli brulicanti di attività e  figure umane ormai scomparse - al suo servizio nelle Squadre “R E” dell’OVRA, specializzate nel contrasto della pedofilia e pederastia, alla seconda guerra mondiale, che Tedeschi vivrà partecipando ad eventi quali la sfortunata operazione “G.A. 1” del Sommergibile Iride e le missioni sui sommergibili atlantici di Betasom, ed infine, dal 1943 al 1945, tra le fila del Battaglione Risoluti della Decima Flottiglia Mas nella sua città natale Genova, a Montecchio Maggiore e in seguito all’autoreparto della Divisione Decima a Thiene.
I tragici eventi del 25 aprile 1945 e dell’immediato dopoguerra che Tedeschi subì - come tanti aderenti alla RSI - nell’umiliazione di una lunga detenzione, lo faranno rinascere a una nuova vita, con la scoperta di una capacità artistica espressa attraverso la pittura che fu per lui la sua professione, e la forza rigeneratrice capace di dargli la serenità così a lungo negata.

F.to 17x24, 174 pagg., alcune ill. b/n + 2 tavole a colori, Euro 20,00.

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Pierluigi Romeo di Colloredo LA CARNE DEL CARNARO Un giorno nella vita di Gabriele D’Annunzio: Venerdì 12 Settembre 1919, la marcia su Fiume












Pierluigi Romeo di Colloredo 

LA CARNE DEL CARNARO

Un giorno nella vita di Gabriele D’Annunzio: Venerdì 12 Settembre 1919, la marcia su Fiume


Venerdì 12 settembre 1919, Gabriele D’Annunzio occupa Fiume.
La vicenda fiumana segna una svolta fondamentale nella storia politica dell’Italia uscita dalla Grande Guerra delusa e umiliata nelle proprie aspettative territoriali, ma anche nella vita del Poeta.
Se molto è stato scritto e detto di Fiume e della Reggenza del Carnaro, mancava sino ad oggi uno studio completo della marcia che condusse D’Annunzio da Ronchi, alla testa di duecento Granatieri, sino a Fiume, occupata senza sparare un colpo alla testa di diecimila legionari, che singolarmente o ad interi reparti, unirono al Comandante le proprie sorti.
Dalla preparazione sino alla proclamazione dell’unione di Fiume all’Italia nel primo discorso tenuto da D’Annunzio ad una folla in delirio, nascita di un modo di fare politica che segnerà per sempre il mondo, da Piazza Venezia e Berlino, sino all’Avana di Fidel  Castro, la Marcia di Ronchi viene descritta ora per ora, esaminando gli avvenimenti e gli uomini, dando voce ai protagonisti con documenti e discorsi, per offrire il quadro più completo che sia mai stato pubblicato su quel venerdì 12 settembre 1919.
Per la prima volta viene analizzato il ruolo della Massoneria Italiana ed internazionale, insieme  agli interessi esoterici del Vate, un aspetto, poco noto ma fondamentale per comprendere le scelte e le decisioni di Gabriele D’Annunzio sia come uomo d’arte sia come uomo d’arme.

132 pagg, F.to 14x21, alcune ill. b/n. Euro 16,00

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domenica 9 dicembre 2012

"La prima vita di Céline" e il "Poema Africano" di Marinetti, editi da ITALIA Storica, recensiti sul "Secolo d'Italia"








Tra Céline e FTM sugli scaffali della libreria

di Adriano Scianca
 “Il Secolo d’Italia”, 9 dicembre 2012


FTM e LFC vanno alla guerra. Nel primo acronimo rimbomba tutta l’esplosività creatrice del miglior Novecento italiano, nel secondo la profondità tagliente dello sguardo letterario europeo che trapassa da parte a parte la modernità. Céline e Marinetti. È difficile immaginare due personalità più distanti fra loro, se non per due ovvi punti in comune: il fatto di aver rivoluzionato il modo di scrivere e fare letteratura nelle rispettive lingue, di aver sottoposto a violenza il linguaggio natio per distillarne anche una sola goccia di realtà; e la scelta di parteggiare per il fronte uscito sconfitto dalla Seconda guerra mondiale oltre ogni convenienza, oltre ogni freddoloso buonsenso. Ma per il resto, fin troppe sono le differenze umane e letterarie fra i due. Il loro approccio alla guerra non sembra fare eccezione: nichilista, anarchico, antimilitarista, ostile a retorica e gerarchia il francese; arcitaliano, guerrafondaio, sbruffone, nazionalista convinto il fondatore del futurismo. Due libri usciti di recente per i tipi della genovese “Associazione culturale Italia”, tuttavia, mostrano tutti i limiti di etichette frettolose e divisioni troppo schematiche. Parliamo de “Il poema africano della Divisione 28 Ottobre” di Marinetti stesso e di “La prima vita di Céline – Il corazziere a cavallo Louis Destouches nella prima guerra mondiale,” di Andrea Lombardi. Si tratta di due eleganti volumi, imperdibili per i collezionisti di testi non conformi: il primo, in edizione limitata a 120 copie, è stampato su carta di pregio e ripresenta il testo futurista del 1937, la cui prima edizione è rarissima e molto ricercata dagli appassionati. Il secondo, invece, è una vera chicca: stampato nell’inedito formato 9×12 cm è un librettino da leggere in un sol boccone e presenta il Céline che non ti aspetti. Il rapporto tra lo scrittore - o meglio: il corazziere a cavallo Destouches - e la Grande Guerra è in realtà complesso. Il libricino di Lombardi rende tutte le sfaccettature contraddittorie del prisma céliniano. Per metterle tutte a fuoco e ottenere di nuovo l'unità dell'immagine serve un salto di qualità mentale. La rilettura a posteriori data dallo stesso scrittore è nota: arruolamento per "un colpo di testa", scontro con la dura realtà dell'insensato carnaio bellico, maturazione di un convinto pacifismo. La realtà è tuttavia diversa. Stupisce, per esempio, leggere le lettere ai genitori del futuro autore del "Voyage", nelle quali traspaiono uno stile e un contenuto assolutamente inediti per la corrosiva penna che partorirà i pamphlet che incendieranno la cultura europea. "Quanto a me farò il mio dovere sino in fondo e se per fatalità non dovessi tornare... siate sicuri per attenuare la vostra sofferenza che muoio contento, e ringraziandovi dal profondo del cuore", scrive il soldato Destouches poco dopo l'arruolamento. Volontario, e per più di una guerra, fu anche Marinetti. “Scritto sotto il fuoco di molte mitragliatrici abissine imprecise", il Poema africano della Divisione "28 Ottobre" racconta di alcune battaglie campali combattute dalla speciale divisione della Milizia con la quale si arruolò lo scrittore. Come scrive Pierluigi Romeo di Colloredo nel saggio storico in appendice, il poema non è solo un'opera letteraria, ma è allo stesso tempo documento autobiografico, testimonianza diretta e memoria storica della partecipazione delle camicie nere alla guerra d'Etiopia. Marinetti narra con precisione aneddoti, fatti di cui è testimone e protagonista diretto, riportando documenti, bollettini e comunicati. Anche Céline si ritroverà poi a descrivere la sua esperienza di guerra, ma con accenti decisamente meno entusiasti. L'impatto con la routine delle retrovie e poi con i massacri della prima linea, infatti, stempererà molto lo slancio patriottico iniziale del soldato Destouches. Memorabile il racconto di quel borioso ufficiale in grado di chiamare per nome ogni singolo cavallo ma incapace di ricordarsi l'identità dei suoi soldati. E che dire del surreale aneddoto sull'equino rubato al milite inglese mentre questi era stato sorpreso da un impellente richiamo della natura dietro a un cespuglio. Céline definitivamente convertito al cinismo antiretorico? Sembrerebbe di sì. Eppure si tratta dello stesso soldato che si offre volontario per una missione suicida: assicurare il collegamento tra il 125° e il 66° reggimento di fanteria sotto il fuoco dell'artiglieria tedesca. Ferito al braccio (sarà dichiarato invalido al 70%), otterrà la medaglia militare e la croce di guerra con stella d'argento. Ma già in precedenza, in un'altra azione eroica, il maréchal Destouches si era distinto per aver salvato la vita a un proprio commilitone. Della medaglia, così come delle ferite riportate, l’”antimilitarista" Celine andrà orgoglioso per tutta la vita, anche se di sé preferirà sempre dare l'immagine del misantropo randagio e individualista, tacendo anche della sua opera di medico dei poveri, così preziosa fra gli sbandati a cui amava somigliare. Salvare le vite altrui era un destino, ma che non lo si sapesse in giro: gli avrebbe rovinato la reputazione. Anche Marinetti, in Africa, si guadagnò una medaglia di bronzo al valore militare per aver combattuto in prima linea nelle "Termopili del fascismo" di Passo Uarieu. Nel suo caso, tuttavia, era la terza decorazione: la prima l'aveva ottenuta sul monte Kuk, la seconda a Vittorio Veneto, entrambe durante la Grande guerra. Gente per cui rischiare la morte era norma etica quotidiana e scrivere libri solo la conseguenza di un esubero di vita. Girando per le librerie e vedendo le facce degli scrittori di oggi, invece, un dolore sordo ti avvolge il cuore. E non perché non ce ne siano di bravi. Solo che nessuno fra loro, alle obiezioni di rito nella tribù dei letterati, potrebbe replicare come Ftm: "Se sbaglio perdonatemi, vengo dal Tembien".

sabato 3 novembre 2012

Mostra tematica Fronte Orientale, Militalia

Foto teaser della mostra tematica alla Militalia di Novegro (MI) questo fine settimana, organizzata da ITALIA Storica... :-D













sabato 27 ottobre 2012

"Mussolini finto prigioniero al Gran Sasso", nuovo libro di Vincenzo Di Michele


Quella finta  liberazione di Mussolini a Campo Imperatore da parte delle forze tedesche. Fu solo un’apparente operazione militare per non consegnare il Duce alle forze Anglo Americane . Così Vincenzo Di Michele nell'anteprima del  libro "Mussolini finto prigioniero al Gran Sasso".

Sulla prigionia  di Mussolini al Gran Sasso restano ancora molti aspetti da chiarire. Nessuno infatti è  tutt' oggi a conoscenza  circa le reali intenzioni del Re e di Badoglio nei confronti della sorte del Duce. Si doveva consegnare alle forze anglo americane ? o altrimenti si era già d'accordo con i Tedeschi?
In merito a tale ultima ipotesi, Vincenzo Di Michele autore della novità editoriale " Mussolini finto prigioniero al Gran Sasso "  con comprovata documentazione degli archivi di stato arricchita peraltro da fonti giornalistiche del primo dopoguerra e da testimonianze dirette di chi era presente in quel settembre 1943, ha  in parte riscritto la storia di quei giorni turbolenti evidenziando anche alcuni tasselli mancanti nel resoconto storico.
Ma quale azione eroica dell'esercito Tedesco? ma quale efficienza dei servizi segreti? Il popolo sapeva , tutti proprio tutti - afferma il Di Michele - erano a conoscenza dell'ubicazione di Mussolini. Addirittura, viene  menzionata la presenza di tre personaggi nell’albergo di Campo Imperatore invitati proprio dal tenente Alberto Faiola, Comandante del nucleo Carabinieri addetto alla sorveglianza di Mussolini al Gran Sasso. Uno di questi personaggi, Alfonso Nisi peraltro originario di Fano Adriano piccolo paese alle pendici del Gran Sasso  rilasciò persino un’intervista dove dichiarò la sua presenza in quei giorni proprio nell’albergo di Campo Imperatore affermando poi  che Mussolini a Campo Imperatore :” poteva fare quel che gli pareva e piaceva, vedere gente, ricevere e inoltrare lettere clandestine, e che, insomma, la sorveglianza non era né stretta né efficace. Sta di fatto che tale personaggio  Alfonso Nisi, si trovò presente al momento della liberazione di Mussolini, e che la sua presenza lassù era certamente indebita.  La  notizia in oggetto , in realtà era stata  pubblicata ai primi degli anni 60, dalla rivista Storia Illustrata anche se passò del tutto inosservata. Ed inoltre, è stata attentamente analizzata la concreta possibilità di intraprendere la via di fuga verso il versante teramano portando così il Duce in luoghi più sicuri. Ad esempio, a soli 30 minuti di marcia, c’era il rifugio Duca Degli Abruzzi tra l’altro proprio in uso all’Aereonautica Militare o anche il Rifugio Garibaldi.
Eppure, il tenente Alberto Faiola, Comandante dei Carabinieri al Gran Sasso, fu encomiato per la sua piena aderenza alle disposizioni impartite.
Pertanto - sempre secondo L'autore - quella  liberazione di Mussolini a Campo Imperatore da parte delle forze tedesche è una storia da riscrivere.

INFO E ORDINI:

Dott. Vincenzo Di Michele
sito internet : www.vincenzodimichele.it
e mail : info@vincenzodimichele.it

Presentazione del libro di Vincenzo Meleca "Storie di uomini, di navi e di guerra nel Mar delle Dahlak"


Il 14 novembre prossimo alle ore 21.00, presso la sede dell'UNUCI -Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d'Italia, di via Bagutta 12 , Milano sarà presentato il libro di Vincenzo Meleca "Storie di uomini, di navi e di guerra nel Mar delle Dahlak".
 
Info e conferme all'evento: Maggiore Ferruccio Balzan (tel. 02-76008863 oppure 340-4736177)

domenica 14 ottobre 2012

StoriaVerità n. 9 in uscita!

Sfoglia l'indice della rivista cliccando sulla copertina!


 StoriaVerità
Rivista "politicamente scorretta" di studi storici
Info: http://www.storiaverita.org/



mercoledì 26 settembre 2012

Lupi sulla Linea Gotica. Dal Diario della III Compagnia del Btg Lupo della Xa MAS sul fronte del Senio



Spartaco Zeloni

Lupi sulla Linea Gotica

Dal Diario della III Compagnia del Btg Lupo 
della Xa MAS sul fronte del Senio

Prefazione di Adriano Bolzoni
Con uno scritto di Ugo Franzolin


La forza contenuta nelle pagine di Spartaco Zeloni risiede essenzialmente nella verità. Sono i ricordi di un soldato, semplici e drammatici. Pagine di una guerra condotta con lucida e consapevole volontà da chi rifiutò la resa ignobile dell’8 settembre 1943. Da chi sentì, magari confusamente, per istinto generoso e spinta ideale, che nel combattere e nel sacrificio era la strada non già dell’impossibile vittoria delle armi, ma la radice di una futura redenzione nazionale.

Spartaco Zeloni è un combattente del “Lupo”, Battaglione della Decima Mas. Dico è, non uso il passato, perché nessuno, vivo o morto, ha mai abbandonato la sua gente, la sua insegna, la sua bandiera. Il volumetto che Zeloni ha scritto è una specie di “ruolino di marcia”, un diario da campo, memorie raccolte sul terreno dell'azione. Pagine che non hanno e non vogliono avere sapore letterario. La guerra non è letteratura. Pagine semplici, ora intense e drammatiche, ora struggenti e malinconicamente amare. Pagine ben comprensibili per chi ha conosciuto il combattere e il morire.

Adriano Bolzoni


F.to 14x21, 92 pagg., alcune mappe e ill. in b/n, Euro 15,00

Edito da ITALIA Storica, Genova 2012.
Info e ordini ars_italia@hotmail.com




SOLDAT - IL DIARIO DI UN SOLDATO TEDESCO NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE



WILHELM PRÜLLER

SOLDAT

IL DIARIO DI UN SOLDATO TEDESCO NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE


Il diario di Wilhelm Prüller, membro di un reparto di fanteria motorizzata della 9. Panzer-Division, permette al lettore di dare uno sguardo unico nell’esperienza di guerra di un soldato della Wehrmacht altamente addestrato e motivato, attraverso il vivido resoconto delle innumerevoli e aspre battaglie condotte da Prüller in prima linea dagli anni della trionfante Blitzkrieg in Polonia, Francia e Balcani ai combattimenti nelle steppe della Russia, sino alla disperata difesa del Reich.


Wilhelm Prüller nacque a Vienna il 14 gennaio 1916 in una famiglia operaia, cattolica e conservatrice. Avviato agli studi, entrò nella Hitlerjugend nel 1928, arruolandosi poi nelle SS nel 1933 e partecipando attivamente alla lotta politica in Austria. Espatriato in Germania nel 1937, rientrò a Vienna dopo l’Anschluss del marzo 1938. Il 1° dicembre di questo anno fu mobilitato nella Wehrmacht e assegnato alla 6. Kompanie dello Schützen-Regiment 10 della 4. leichte Division, avendo il battesimo del fuoco nella Campagna di Polonia. Rinominata 9. Panzer-Division nel 1940, la Divisione combatté in Francia, nei Balcani e Russia, e Prüller, promosso Sottufficiale e in seguito Leutnant, seguì le sorti della sua unità sino alla capitolazione in Germania, distinguendosi più volte sul campo.

F.to 17x24, 152 pagg., alcune ill. b/n, brossura, Euro 18,00


Edito da ITALIA Storica, info e ordini ars_italia@hotmail.com

Il poema africano della Divisione "28 Ottobre" di Filippo Tommaso Marinetti






















Novità:

Il poema africano della Divisione "28 Ottobre" 

di Filippo Tommaso Marinetti 

con un saggio storico di Pierluigi Romeo di Colloredo

 Il Poema africano della Divisione “28 Ottobre” non è solo un’opera letteraria, ma è allo stesso tempo documento autobiografico, testimonianza diretta e - soprattutto - memoria storica della partecipazione delle Camicie Nere alla guerra d’Etiopia. Marinetti narra con precisione aneddoti, fatti di cui è testimone e protagonista diretto, riportando documenti, bollettini e comunicati. Il padre del Futurismo non fu solo un “soldato da propaganda” come dipinto in fin troppi testi, ma combatté in prima linea a Passo Uarieu, nel più duro scontro di tutta la guerra d’Etiopia, e tale esperienza è riportata nella sua opera poetica in maniera trasfigurata letterariamente, ma sostanzialmente fedele allo svolgimento storico dei fatti. 

 Edizione limitata a 120 copie, stampata su carta di pregio Dalì Neve da 120 gr. e con copertina Tintoretto Crema 300 gr. 

La prima edizione del 1937 è rarissima, e molto ricercata. Formato 14x21, 256 pagg., Euro 29,00

lunedì 17 settembre 2012

Ettore Tosi Brandi, in memoriam

Il 14 settembre è morto Ettore Tosi Brandi, nato nel 1943, sabotatore parà del IX Col Moschin e decano della rievocazione storica 1a e 2a guerra mondiale italiana e dei suoi materiali.

Ciao Ettore, sei un grande.


domenica 15 luglio 2012

OFFERTA PER GLI ISCRITTI AL GRUPPO NAZIONALE LEONE DI SAN MARCO!


PROMOZIONE ESCLUSIVA PER GLI ISCRITTI
AL GRUPPO NAZIONALE LEONE DI SAN MARCO!
15% DI SCONTO E SPEDIZIONE GRATUITA* SUI LIBRI EDITI DA "ITALIA STORICA"


Per ordini: Associazione Culturale “ITALIA Storica”, via Onorato 9/18 – 16144 Genova
Tel. 348 6708340 – E-Mail ars_italia@hotmail.com – Web http://associazioneitalia.blogspot.com

* Con pagamento su conto corrente postale. 
Per attivare la promozione, comunicate in occasione dell'ordine il Codice "GNLSM_ITALIAStorica_01".

giovedì 5 luglio 2012

Novità: Le Artiglierie del Regio Esercito nella seconda guerra mondiale, di Enrico Finazzer





"I nostri soldati furono mandati a combattere con artiglierie insufficienti ed antiquate, residuati della Grande Guerra, inferiori a quelle del nemico". Questo è ciò che si legge comunemente nei libri di storia della seconda guerra mondiale.
Fu proprio così? E se sì, lo fu sempre ed ovunque?
In questo volume vengono trattati tutti i pezzi d’artiglieria di produzione nazionale, straniera e di preda bellica utilizzati dal Regio Esercito, in organico ai Reggimenti di Artiglieria Divisionale ed ai Raggruppamenti di Corpo d’Armata e di Armata, illustrandone in schede sintetiche ma esaustive le principali caratteristiche tecniche, permettendone un confronto immediato con le artiglierie degli altri eserciti, e l’impiego che ne è stato fatto sui diversi teatri.
Il volume è corredato da centoventi immagini, molte delle quali inedite, provenienti dai fronti di guerra, dagli archivi fotografici dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito Italiano e della Fondazione Ansaldo, da musei italiani e stranieri, e da alcune collezioni private.

F.to 17x24, brossura, 144 pagg., 120 foto b/n.

Il prezzo del libro è di Euro 18,00; per gli ordini diretti lo scontiamo volentieri a Euro 16,00, spese di spedizione a nostro carico con versamento sul Conto Corrente Postale N° 8857864 IBAN: IT-22-D-07601-01400-000008857864 intestato “ITALIA Storica”, o di 5,00 Euro per spedizione contrassegno.

martedì 19 giugno 2012

Nuovo libro sulle Brigate Nere, edito da Lo Scarabeo



BRIGATE NERE

di Federico Ciavattone

Atraverso l'utilizzo di un'ampia documentazione inedita e di nuovi studi e ricerche, il volume fornisce ulteriori chiarimenti e dati sulle vicende della militarizzazione del Partito Fascista Repubblicano e sulla storia operativa delle singole Brigate Nere Mobili, Operative, Speciali e Autonome. 


Brossura 17 x 24 cm. pag. 150 con molte illustrazioni b/n + 8 tavole a colori, 25,00 Euro
Stampato nel 2012 da Lo Scarabeo 
Info su http://www.ritteredizioni.com/index.php




Segnaliamo la collaborazione, tra gli altri, del sostenitore di ITALIA Storica e esperto ricercatore e collezionista Giorgio Sala.

Il Comandante Bardelli

Il Comandante Bardelli
Rara foto in divisa da Ufficiale della Regia Marina

Il Comandante Bardelli

Il Comandante Bardelli
A Nettuno, nel Btg. Barbarigo della Xa MAS

Il Comandante Bardelli

Il Comandante Bardelli
Assieme ai suoi marò del Barbarigo

Decima MAS

Decima MAS
Ufficiali del Btg. Maestrale (poi Barbarigo): Tognoloni, Cencetti, Posio, Riondino...

MAS a Nettuno affondano un Pattugliatore americano

MAS a Nettuno affondano un Pattugliatore americano
L'azione di Chiarello e Candiollo in copertina all'Illustrazione del Popolo del 19 marzo 1944