venerdì 14 dicembre 2012
martedì 11 dicembre 2012
Gianni Tedeschi Dall'OVRA alla Decima MAS Una giovinezza nel Ventennio
Gianni Tedeschi
Dall'OVRA alla Decima MAS
Una giovinezza nel Ventennio
I ricordi di Gianni Tedeschi e della sua vita travagliata, narrati in queste sue memorie, scorrono dalla Genova della sua infanzia e adolescenza - con il suo centro storico fatto di vicoli brulicanti di attività e figure umane ormai scomparse - al suo servizio nelle Squadre “R E” dell’OVRA, specializzate nel contrasto della pedofilia e pederastia, alla seconda guerra mondiale, che Tedeschi vivrà partecipando ad eventi quali la sfortunata operazione “G.A. 1” del Sommergibile Iride e le missioni sui sommergibili atlantici di Betasom, ed infine, dal 1943 al 1945, tra le fila del Battaglione Risoluti della Decima Flottiglia Mas nella sua città natale Genova, a Montecchio Maggiore e in seguito all’autoreparto della Divisione Decima a Thiene.
I tragici eventi del 25 aprile 1945 e dell’immediato dopoguerra che Tedeschi subì - come tanti aderenti alla RSI - nell’umiliazione di una lunga detenzione, lo faranno rinascere a una nuova vita, con la scoperta di una capacità artistica espressa attraverso la pittura che fu per lui la sua professione, e la forza rigeneratrice capace di dargli la serenità così a lungo negata.
Info e ordini:
Associazione Culturale “ITALIA Storica”
Via Onorato 9/18
16144 Genova
GE – Italia
P. IVA/C.F. 02033100997
Tel. Cell. 348 6708340
Tel. 010 824086
E-Mail ars_italia@hotmail.com
Via Onorato 9/18
16144 Genova
GE – Italia
P. IVA/C.F. 02033100997
Tel. Cell. 348 6708340
Tel. 010 824086
E-Mail ars_italia@hotmail.com
Pierluigi Romeo di Colloredo LA CARNE DEL CARNARO Un giorno nella vita di Gabriele D’Annunzio: Venerdì 12 Settembre 1919, la marcia su Fiume
Pierluigi Romeo di Colloredo
LA CARNE DEL CARNARO
Un giorno nella vita di Gabriele D’Annunzio: Venerdì 12 Settembre 1919, la marcia su Fiume
Venerdì 12 settembre 1919, Gabriele D’Annunzio occupa Fiume.
La vicenda fiumana segna una svolta fondamentale nella storia politica dell’Italia uscita dalla Grande Guerra delusa e umiliata nelle proprie aspettative territoriali, ma anche nella vita del Poeta.
Se molto è stato scritto e detto di Fiume e della Reggenza del Carnaro, mancava sino ad oggi uno studio completo della marcia che condusse D’Annunzio da Ronchi, alla testa di duecento Granatieri, sino a Fiume, occupata senza sparare un colpo alla testa di diecimila legionari, che singolarmente o ad interi reparti, unirono al Comandante le proprie sorti.
Dalla preparazione sino alla proclamazione dell’unione di Fiume all’Italia nel primo discorso tenuto da D’Annunzio ad una folla in delirio, nascita di un modo di fare politica che segnerà per sempre il mondo, da Piazza Venezia e Berlino, sino all’Avana di Fidel Castro, la Marcia di Ronchi viene descritta ora per ora, esaminando gli avvenimenti e gli uomini, dando voce ai protagonisti con documenti e discorsi, per offrire il quadro più completo che sia mai stato pubblicato su quel venerdì 12 settembre 1919.
Per la prima volta viene analizzato il ruolo della Massoneria Italiana ed internazionale, insieme agli interessi esoterici del Vate, un aspetto, poco noto ma fondamentale per comprendere le scelte e le decisioni di Gabriele D’Annunzio sia come uomo d’arte sia come uomo d’arme.
Info e ordini:
Associazione Culturale “ITALIA Storica”
Via Onorato 9/18
16144 Genova
GE – Italia
P. IVA/C.F. 02033100997
Tel. Cell. 348 6708340
Tel. 010 824086
E-Mail ars_italia@hotmail.com
Via Onorato 9/18
16144 Genova
GE – Italia
P. IVA/C.F. 02033100997
Tel. Cell. 348 6708340
Tel. 010 824086
E-Mail ars_italia@hotmail.com
domenica 9 dicembre 2012
"La prima vita di Céline" e il "Poema Africano" di Marinetti, editi da ITALIA Storica, recensiti sul "Secolo d'Italia"
Tra Céline e FTM sugli scaffali della libreria
di Adriano Scianca
“Il Secolo d’Italia”, 9 dicembre 2012
FTM e LFC vanno alla guerra. Nel primo
acronimo rimbomba tutta l’esplosività creatrice del miglior Novecento italiano,
nel secondo la profondità tagliente dello sguardo letterario europeo che
trapassa da parte a parte la modernità. Céline e Marinetti. È difficile
immaginare due personalità più distanti fra loro, se non per due ovvi punti in
comune: il fatto di aver rivoluzionato il modo di scrivere e fare letteratura
nelle rispettive lingue, di aver sottoposto a violenza il linguaggio natio per
distillarne anche una sola goccia di realtà; e la scelta di parteggiare per il
fronte uscito sconfitto dalla Seconda guerra mondiale oltre ogni convenienza,
oltre ogni freddoloso buonsenso. Ma per il resto, fin troppe sono le differenze
umane e letterarie fra i due. Il loro approccio alla guerra non sembra fare
eccezione: nichilista, anarchico, antimilitarista, ostile a retorica e
gerarchia il francese; arcitaliano, guerrafondaio, sbruffone, nazionalista
convinto il fondatore del futurismo. Due libri usciti di recente per i tipi
della genovese “Associazione culturale Italia”, tuttavia, mostrano tutti i
limiti di etichette frettolose e divisioni troppo schematiche. Parliamo de “Il
poema africano della Divisione 28 Ottobre” di Marinetti stesso e di “La prima
vita di Céline – Il corazziere a cavallo Louis Destouches nella prima guerra
mondiale,” di Andrea Lombardi. Si tratta di due eleganti volumi, imperdibili
per i collezionisti di testi non conformi: il primo, in edizione limitata a 120
copie, è stampato su carta di pregio e ripresenta il testo futurista del 1937,
la cui prima edizione è rarissima e molto ricercata dagli appassionati. Il
secondo, invece, è una vera chicca: stampato nell’inedito formato 9×12 cm è un
librettino da leggere in un sol boccone e presenta il Céline che non ti
aspetti. Il rapporto
tra lo scrittore - o meglio: il corazziere a cavallo Destouches - e la Grande
Guerra è in realtà complesso. Il libricino di Lombardi rende tutte le
sfaccettature contraddittorie del prisma céliniano. Per metterle tutte a fuoco
e ottenere di nuovo l'unità dell'immagine serve un salto di qualità mentale. La
rilettura a posteriori data dallo stesso scrittore è nota: arruolamento per
"un colpo di testa", scontro con la dura realtà dell'insensato
carnaio bellico, maturazione di un convinto pacifismo. La realtà è tuttavia
diversa. Stupisce, per esempio, leggere le lettere ai genitori del futuro
autore del "Voyage", nelle quali traspaiono uno stile e un contenuto
assolutamente inediti per la corrosiva penna che partorirà i pamphlet che
incendieranno la cultura europea. "Quanto a me farò il mio dovere sino in
fondo e se per fatalità non dovessi tornare... siate sicuri per attenuare la
vostra sofferenza che muoio contento, e ringraziandovi dal profondo del
cuore", scrive il soldato Destouches poco dopo l'arruolamento. Volontario,
e per più di una guerra, fu anche Marinetti. “Scritto sotto il fuoco di molte mitragliatrici
abissine imprecise", il Poema africano della Divisione "28
Ottobre" racconta di alcune battaglie campali combattute dalla speciale
divisione della Milizia con la quale si arruolò lo scrittore. Come scrive
Pierluigi Romeo di Colloredo nel saggio storico in appendice, il poema non è
solo un'opera letteraria, ma è allo stesso tempo documento autobiografico,
testimonianza diretta e memoria storica della partecipazione delle camicie nere
alla guerra d'Etiopia. Marinetti narra con precisione aneddoti, fatti di cui è
testimone e protagonista diretto, riportando documenti, bollettini e
comunicati. Anche Céline si ritroverà poi a descrivere la sua esperienza di
guerra, ma con accenti decisamente meno entusiasti. L'impatto con la routine
delle retrovie e poi con i massacri della prima linea, infatti, stempererà
molto lo slancio patriottico iniziale del soldato Destouches. Memorabile il
racconto di quel borioso ufficiale in grado di chiamare per nome ogni singolo
cavallo ma incapace di ricordarsi l'identità dei suoi soldati. E che dire del
surreale aneddoto sull'equino rubato al milite inglese mentre questi era stato
sorpreso da un impellente richiamo della natura dietro a un cespuglio. Céline
definitivamente convertito al cinismo antiretorico? Sembrerebbe di sì. Eppure
si tratta dello stesso soldato che si offre volontario per una missione
suicida: assicurare il collegamento tra il 125° e il 66° reggimento di fanteria
sotto il fuoco dell'artiglieria tedesca. Ferito al braccio (sarà dichiarato
invalido al 70%), otterrà la medaglia militare e la croce di guerra con stella
d'argento. Ma già in precedenza, in un'altra azione eroica, il maréchal
Destouches si era distinto per aver salvato la vita a un proprio commilitone.
Della medaglia, così come delle ferite riportate, l’”antimilitarista"
Celine andrà orgoglioso per tutta la vita, anche se di sé preferirà sempre dare
l'immagine del misantropo randagio e individualista, tacendo anche della sua
opera di medico dei poveri, così preziosa fra gli sbandati a cui amava
somigliare. Salvare le vite altrui era un destino, ma che non lo si sapesse in
giro: gli avrebbe rovinato la reputazione. Anche Marinetti, in Africa, si
guadagnò una medaglia di bronzo al valore militare per aver combattuto in prima
linea nelle "Termopili del fascismo" di Passo Uarieu. Nel suo caso,
tuttavia, era la terza decorazione: la prima l'aveva ottenuta sul monte Kuk, la
seconda a Vittorio Veneto, entrambe durante la Grande guerra. Gente per cui
rischiare la morte era norma etica quotidiana e scrivere libri solo la conseguenza
di un esubero di vita. Girando per le librerie e vedendo le facce degli
scrittori di oggi, invece, un dolore sordo ti avvolge il cuore. E non perché
non ce ne siano di bravi. Solo che nessuno fra loro, alle obiezioni di rito
nella tribù dei letterati, potrebbe replicare come Ftm: "Se sbaglio
perdonatemi, vengo dal Tembien".
sabato 3 novembre 2012
Mostra tematica Fronte Orientale, Militalia
Foto teaser della mostra tematica alla Militalia di Novegro (MI) questo fine settimana, organizzata da ITALIA Storica... :-D
sabato 27 ottobre 2012
"Mussolini finto prigioniero al Gran Sasso", nuovo libro di Vincenzo Di Michele
Quella finta liberazione di Mussolini a Campo Imperatore da parte delle forze tedesche. Fu solo un’apparente operazione militare per non consegnare il Duce alle forze Anglo Americane . Così Vincenzo Di Michele nell'anteprima del libro "Mussolini finto prigioniero al Gran Sasso".
Sulla prigionia di Mussolini al Gran Sasso restano ancora molti aspetti da chiarire. Nessuno infatti è tutt' oggi a conoscenza circa le reali intenzioni del Re e di Badoglio nei confronti della sorte del Duce. Si doveva consegnare alle forze anglo americane ? o altrimenti si era già d'accordo con i Tedeschi?
In merito a tale ultima ipotesi, Vincenzo Di Michele autore della novità editoriale " Mussolini finto prigioniero al Gran Sasso " con comprovata documentazione degli archivi di stato arricchita peraltro da fonti giornalistiche del primo dopoguerra e da testimonianze dirette di chi era presente in quel settembre 1943, ha in parte riscritto la storia di quei giorni turbolenti evidenziando anche alcuni tasselli mancanti nel resoconto storico.
Ma quale azione eroica dell'esercito Tedesco? ma quale efficienza dei servizi segreti? Il popolo sapeva , tutti proprio tutti - afferma il Di Michele - erano a conoscenza dell'ubicazione di Mussolini. Addirittura, viene menzionata la presenza di tre personaggi nell’albergo di Campo Imperatore invitati proprio dal tenente Alberto Faiola, Comandante del nucleo Carabinieri addetto alla sorveglianza di Mussolini al Gran Sasso. Uno di questi personaggi, Alfonso Nisi peraltro originario di Fano Adriano piccolo paese alle pendici del Gran Sasso rilasciò persino un’intervista dove dichiarò la sua presenza in quei giorni proprio nell’albergo di Campo Imperatore affermando poi che Mussolini a Campo Imperatore :” poteva fare quel che gli pareva e piaceva, vedere gente, ricevere e inoltrare lettere clandestine, e che, insomma, la sorveglianza non era né stretta né efficace. Sta di fatto che tale personaggio Alfonso Nisi, si trovò presente al momento della liberazione di Mussolini, e che la sua presenza lassù era certamente indebita. La notizia in oggetto , in realtà era stata pubblicata ai primi degli anni 60, dalla rivista Storia Illustrata anche se passò del tutto inosservata. Ed inoltre, è stata attentamente analizzata la concreta possibilità di intraprendere la via di fuga verso il versante teramano portando così il Duce in luoghi più sicuri. Ad esempio, a soli 30 minuti di marcia, c’era il rifugio Duca Degli Abruzzi tra l’altro proprio in uso all’Aereonautica Militare o anche il Rifugio Garibaldi.
Eppure, il tenente Alberto Faiola, Comandante dei Carabinieri al Gran Sasso, fu encomiato per la sua piena aderenza alle disposizioni impartite.
Pertanto - sempre secondo L'autore - quella liberazione di Mussolini a Campo Imperatore da parte delle forze tedesche è una storia da riscrivere.
Sulla prigionia di Mussolini al Gran Sasso restano ancora molti aspetti da chiarire. Nessuno infatti è tutt' oggi a conoscenza circa le reali intenzioni del Re e di Badoglio nei confronti della sorte del Duce. Si doveva consegnare alle forze anglo americane ? o altrimenti si era già d'accordo con i Tedeschi?
In merito a tale ultima ipotesi, Vincenzo Di Michele autore della novità editoriale " Mussolini finto prigioniero al Gran Sasso " con comprovata documentazione degli archivi di stato arricchita peraltro da fonti giornalistiche del primo dopoguerra e da testimonianze dirette di chi era presente in quel settembre 1943, ha in parte riscritto la storia di quei giorni turbolenti evidenziando anche alcuni tasselli mancanti nel resoconto storico.
Ma quale azione eroica dell'esercito Tedesco? ma quale efficienza dei servizi segreti? Il popolo sapeva , tutti proprio tutti - afferma il Di Michele - erano a conoscenza dell'ubicazione di Mussolini. Addirittura, viene menzionata la presenza di tre personaggi nell’albergo di Campo Imperatore invitati proprio dal tenente Alberto Faiola, Comandante del nucleo Carabinieri addetto alla sorveglianza di Mussolini al Gran Sasso. Uno di questi personaggi, Alfonso Nisi peraltro originario di Fano Adriano piccolo paese alle pendici del Gran Sasso rilasciò persino un’intervista dove dichiarò la sua presenza in quei giorni proprio nell’albergo di Campo Imperatore affermando poi che Mussolini a Campo Imperatore :” poteva fare quel che gli pareva e piaceva, vedere gente, ricevere e inoltrare lettere clandestine, e che, insomma, la sorveglianza non era né stretta né efficace. Sta di fatto che tale personaggio Alfonso Nisi, si trovò presente al momento della liberazione di Mussolini, e che la sua presenza lassù era certamente indebita. La notizia in oggetto , in realtà era stata pubblicata ai primi degli anni 60, dalla rivista Storia Illustrata anche se passò del tutto inosservata. Ed inoltre, è stata attentamente analizzata la concreta possibilità di intraprendere la via di fuga verso il versante teramano portando così il Duce in luoghi più sicuri. Ad esempio, a soli 30 minuti di marcia, c’era il rifugio Duca Degli Abruzzi tra l’altro proprio in uso all’Aereonautica Militare o anche il Rifugio Garibaldi.
Eppure, il tenente Alberto Faiola, Comandante dei Carabinieri al Gran Sasso, fu encomiato per la sua piena aderenza alle disposizioni impartite.
Pertanto - sempre secondo L'autore - quella liberazione di Mussolini a Campo Imperatore da parte delle forze tedesche è una storia da riscrivere.
INFO E ORDINI:
sito internet : www.vincenzodimichele.it
e mail : info@vincenzodimichele.it
Presentazione del libro di Vincenzo Meleca "Storie di uomini, di navi e di guerra nel Mar delle Dahlak"
Il 14 novembre prossimo alle ore 21.00,
presso la sede dell'UNUCI -Unione Nazionale Ufficiali in Congedo
d'Italia, di via Bagutta 12 , Milano sarà presentato il libro di Vincenzo Meleca "Storie di uomini, di navi e di guerra nel Mar delle Dahlak".
Info e conferme all'evento: Maggiore Ferruccio Balzan (tel.
02-76008863 oppure 340-4736177)
domenica 14 ottobre 2012
StoriaVerità n. 9 in uscita!
Sfoglia l'indice della rivista cliccando sulla copertina! |
StoriaVerità
Rivista "politicamente scorretta" di studi storici
Rivista "politicamente scorretta" di studi storici
Info: http://www.storiaverita.org/
martedì 9 ottobre 2012
mercoledì 26 settembre 2012
Lupi sulla Linea Gotica. Dal Diario della III Compagnia del Btg Lupo della Xa MAS sul fronte del Senio
Spartaco Zeloni
Lupi sulla Linea Gotica
Dal Diario della III Compagnia del Btg Lupo
Lupi sulla Linea Gotica
Dal Diario della III Compagnia del Btg Lupo
della Xa MAS sul fronte del Senio
Prefazione di Adriano Bolzoni
Con uno scritto di Ugo Franzolin
La forza contenuta nelle pagine di Spartaco Zeloni risiede essenzialmente nella verità. Sono i ricordi di un soldato, semplici e drammatici. Pagine di una guerra condotta con lucida e consapevole volontà da chi rifiutò la resa ignobile dell’8 settembre 1943. Da chi sentì, magari confusamente, per istinto generoso e spinta ideale, che nel combattere e nel sacrificio era la strada non già dell’impossibile vittoria delle armi, ma la radice di una futura redenzione nazionale.
Spartaco Zeloni è un combattente del “Lupo”, Battaglione della Decima Mas. Dico è, non uso il passato, perché nessuno, vivo o morto, ha mai abbandonato la sua gente, la sua insegna, la sua bandiera. Il volumetto che Zeloni ha scritto è una specie di “ruolino di marcia”, un diario da campo, memorie raccolte sul terreno dell'azione. Pagine che non hanno e non vogliono avere sapore letterario. La guerra non è letteratura. Pagine semplici, ora intense e drammatiche, ora struggenti e malinconicamente amare. Pagine ben comprensibili per chi ha conosciuto il combattere e il morire.
Adriano Bolzoni
Edito da ITALIA Storica, Genova 2012.
Info e ordini ars_italia@hotmail.com
SOLDAT - IL DIARIO DI UN SOLDATO TEDESCO NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE
WILHELM PRÜLLER
SOLDAT
IL DIARIO DI UN SOLDATO TEDESCO NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE
Il
diario di Wilhelm Prüller, membro di un reparto di fanteria motorizzata
della 9. Panzer-Division, permette al lettore di dare uno sguardo unico
nell’esperienza di guerra di un soldato della Wehrmacht altamente
addestrato e motivato, attraverso il vivido resoconto delle innumerevoli
e aspre battaglie condotte da Prüller in prima linea dagli anni della
trionfante Blitzkrieg in Polonia, Francia e Balcani ai combattimenti
nelle steppe della Russia, sino alla disperata difesa del Reich.
Wilhelm
Prüller nacque a Vienna il 14 gennaio 1916 in una famiglia operaia,
cattolica e conservatrice. Avviato agli studi, entrò nella Hitlerjugend
nel 1928, arruolandosi poi nelle SS nel 1933 e partecipando attivamente
alla lotta politica in Austria. Espatriato in Germania nel 1937, rientrò
a Vienna dopo l’Anschluss del marzo 1938. Il 1° dicembre di questo anno
fu mobilitato nella Wehrmacht e assegnato alla 6. Kompanie dello
Schützen-Regiment 10 della 4. leichte Division, avendo il battesimo del
fuoco nella Campagna di Polonia. Rinominata 9. Panzer-Division nel 1940,
la Divisione combatté in Francia, nei Balcani e Russia, e Prüller,
promosso Sottufficiale e in seguito Leutnant, seguì le sorti della sua
unità sino alla capitolazione in Germania, distinguendosi più volte sul
campo.
F.to 17x24, 152 pagg., alcune ill. b/n, brossura, Euro 18,00
Edito da ITALIA Storica, info e ordini ars_italia@hotmail.com
Il poema africano della Divisione "28 Ottobre" di Filippo Tommaso Marinetti
Novità:
Il poema africano della Divisione "28 Ottobre"
di Filippo Tommaso Marinetti
con un saggio storico di Pierluigi Romeo di Colloredo
Il Poema africano della Divisione “28 Ottobre” non è solo un’opera letteraria, ma è allo stesso tempo documento autobiografico, testimonianza diretta e - soprattutto - memoria storica della partecipazione delle Camicie Nere alla guerra d’Etiopia. Marinetti narra con precisione aneddoti, fatti di cui è testimone e protagonista diretto, riportando documenti, bollettini e comunicati.
Il padre del Futurismo non fu solo un “soldato da propaganda” come dipinto in fin troppi testi, ma combatté in prima linea a Passo Uarieu, nel più duro scontro di tutta la guerra d’Etiopia, e tale esperienza è riportata nella sua opera poetica in maniera trasfigurata letterariamente, ma sostanzialmente fedele allo svolgimento storico dei fatti.
Edizione limitata a 120 copie, stampata su carta di pregio Dalì Neve da 120 gr. e con copertina Tintoretto Crema 300 gr.
La prima edizione del 1937 è rarissima, e molto ricercata.
Formato 14x21, 256 pagg., Euro 29,00
lunedì 17 settembre 2012
Ettore Tosi Brandi, in memoriam
Il 14 settembre è morto Ettore Tosi Brandi, nato
nel 1943, sabotatore parà del IX Col Moschin e decano della rievocazione
storica 1a e 2a guerra mondiale italiana e dei suoi materiali.
Ciao Ettore, sei un grande.
Ciao Ettore, sei un grande.
domenica 15 luglio 2012
OFFERTA PER GLI ISCRITTI AL GRUPPO NAZIONALE LEONE DI SAN MARCO!
PROMOZIONE ESCLUSIVA PER GLI ISCRITTI
AL GRUPPO NAZIONALE LEONE DI SAN MARCO!
15% DI SCONTO E SPEDIZIONE GRATUITA* SUI LIBRI EDITI DA "ITALIA STORICA"
AL GRUPPO NAZIONALE LEONE DI SAN MARCO!
15% DI SCONTO E SPEDIZIONE GRATUITA* SUI LIBRI EDITI DA "ITALIA STORICA"
Tel. 348 6708340 – E-Mail ars_italia@hotmail.com – Web http://associazioneitalia.blogspot.com
* Con pagamento su conto corrente postale.
Per attivare la promozione, comunicate in occasione dell'ordine il Codice "GNLSM_ITALIAStorica_01".
giovedì 5 luglio 2012
Novità: Le Artiglierie del Regio Esercito nella seconda guerra mondiale, di Enrico Finazzer
"I nostri soldati furono mandati a combattere con artiglierie insufficienti ed antiquate, residuati della Grande Guerra, inferiori a quelle del nemico". Questo è ciò che si legge comunemente nei libri di storia della seconda guerra mondiale.
Fu proprio così? E se sì, lo fu sempre ed ovunque?
In questo volume vengono trattati tutti i pezzi d’artiglieria di produzione nazionale, straniera e di preda bellica utilizzati dal Regio Esercito, in organico ai Reggimenti di Artiglieria Divisionale ed ai Raggruppamenti di Corpo d’Armata e di Armata, illustrandone in schede sintetiche ma esaustive le principali caratteristiche tecniche, permettendone un confronto immediato con le artiglierie degli altri eserciti, e l’impiego che ne è stato fatto sui diversi teatri.
Il volume è corredato da centoventi immagini, molte delle quali inedite, provenienti dai fronti di guerra, dagli archivi fotografici dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito Italiano e della Fondazione Ansaldo, da musei italiani e stranieri, e da alcune collezioni private.
F.to 17x24, brossura, 144 pagg., 120 foto b/n.
Il prezzo del libro è di Euro 18,00; per gli ordini diretti lo scontiamo volentieri a Euro 16,00, spese di spedizione a nostro carico con versamento sul Conto Corrente Postale N° 8857864 IBAN: IT-22-D-07601-01400-000008857864 intestato “ITALIA Storica”, o di 5,00 Euro per spedizione contrassegno.
martedì 19 giugno 2012
Nuovo libro sulle Brigate Nere, edito da Lo Scarabeo
|
Iscriviti a:
Post (Atom)