Gabriele Adinolfi
con uno scritto di Adriano Scianca
DESTRA TERMINALE ADDIO
C’era una volta l’avanguardia rivoluzionaria che, almeno dagli anni ‘20 agli ‘80 del Novecento, comprese la realtà prima di tutti gli altri, ne anticipò gli sviluppi e presentò idee forza e modelli politici per la rigenerazione delle nazioni e dei popoli. Quando la storia le diede ragione, coloro che a quell’avanguardia pretendevano di rifarsi passarono bruscamente alla retroguardia, affetti dai disagi di un rapporto difficile con la rivoluzione tecnologica e con tutti i cambiamenti epocali.
Incapaci di assumere il ruolo di punta, persero gradualmente terreno e si rifugiarono in quella che oramai più che una visione politica è una relazione patologica con la realtà. Così diedero vita dapprima a una destra marginale e poi a una destra terminale definitivamente imbarazzante in tutte le sue espressioni “politiche”, che si tratti dell’Europa, dell’Euro, della Russia, del sovranismo salviniano-trumpiano, dei vaccini, della NATO, dell’Iran, della Cina o dei cosiddetti Grande Reset e NWO. Sono un po’ Testimoni di Geova e un po’ Hamish, ma niente di positivo, di vitale, di avvincente.
Ogni giorno che passa, il residuo della destra terminale si perde in un buco nero e si allontana non solo dal suo passato ma da qualsiasi avvenire.
Com’è accaduto? Cosa dobbiamo pensare di ognuna delle perversioni che esprimono il suo attuale portato politico-ideologico?
È utile rendersene conto perché, mentre la destra terminale si congeda da noi e dal mondo, germogliano in tutta Europa piante vive che hanno radici e che fioriranno come dovuto, senza precipitare nei baratri destroterminali.
Gabriele Adinolfi
Formato 13x20
Pagine 108
Euro 12,00
ISBN 978-88-31430-24-1
Edito nella Collana OFF TOPIC
di ITALIA Storica, Genova 2022
Distribuzione per le librerie: LibroCo Italia