mercoledì 6 agosto 2008

Come il diamante - Carristi italiani 1943-1945


Ci è giunto il nuovo libro di Nava e Corbatti dedicato ai carristi italiani della RSI e del REI, 1943-1945. Rimandiamo alla presentazione di seguito per i dettagli sull'opera; diremo soltanto che, dalla messe di documenti, archivi consultati e testimonianze impiegate nella stesura del testo, alle interessanti fotografie, alla grande cura nell'impaginazione e rilegatura, è sicuramente uno dei migliori libri di storia militare che ci siano passati tra le mani.


Finalmente è uscito il nostro nuovo libro, che ricostruisce nel dettaglio la storia delle unità corazzate della Repubblica Sociale Italiana e del Regio Esercito nel periodo 1943-45.
Qui si può scaricare la presentazione del libro in formato PDF.
Nonostante la grande messe di volumi pubblicati nel corso degli anni a proposito dei mezzi corazzati italiani della Seconda Guerra Mondiale, che ne hanno sviscerato praticamente ogni aspetto tecnico e dottrinale, ben poca attenzione è stata concessa ai reparti corazzati della RSI, e ancor meno ai reparti corazzati del REI nel periodo successivo all´armistizio dell´8 settembre 1943.
In effetti le unità corazzate della RSI, che a differenza di quelle del Regio Esercito videro un pur limitato impiego operativo, non sono stati protagonisti di azioni eclatanti, di quelle che attirano l´attenzione del grande pubblico, ma la loro storia è comunque molto interessante e degna di essere ricercata. Inoltre uno di questi reparti, il "Leonessa", ha avuto una certa importanza per quel che riguarda la lotta partigiana, in quanto suoi elementi furono coinvolti in molte delle maggiori operazioni antipartigiane svolte da forze tedesche e repubblicane nel periodo considerato.
L´argomento è stato analizzato con la consueta accuratezza, tuttavia per quanto riguarda una delle tre unità più importanti, il Gruppo Corazzato "San Giusto", la ricerca non è stata approfondita troppo in quanto si è preferito rimandare all´apposito volume scritto dall'amico Stefano Di Giusto
"Il Gruppo Corazzato San Giusto dal Regio Esercito alla RSI (1934-1945)" , pubblicato dalla casa editrice belga Laran Éditions.
Di Giusto ha rintracciato molti reduci dell´unità che gli hanno permesso di ricostruire nel dettaglio la storia di questa unità quasi sconosciuta e che gli hanno fornito una quantità notevole di bellissime foto inedite. La ricerca riguarda anche la storia d ell´unità prima dell´8 settembre 1943, considerando anche la sua nascita e le sue azioni nell´ambito del Regio Esercito, sia in patria che nei Balcani.
A fronte di questa esauriente ricerca abbiamo quindi ritenuto opportuno concentrarci sulle altre unità corazzate della RSI: in primo luogo, naturalmente, sulle due altre unità maggiori, "Leonessa" e "Leoncello", e poi ovviamente sulle molte unità minori che operarono con mezzi corazzati e blindati nel territorio della RSI. Particolare attenzione è stata dedicata anche all´evoluzione della specialità carrista nell´ambito dell´E.N.R., aspetto totalmente trascurato fino a ora dalla ricerca storica italiana.
Le ricerche non sono state facili, in quanto la mancanza di documenti su alcuni aspetti fondamentali della vita dei reparti, quali per esempio le operazioni del "Leonessa" in Piemonte, è pressocché totale. Grandi difficoltà sono rappresentate anche dai numerosi e inutili vincoli esistenti per effettuare le ricerche negli archivi presso i quali sono conservati molti documenti di grande interesse ai fini della ricerca.
Siamo riusciti comunque rintracciare numerosi reduci del "Leonessa" e del "Leoncello" che ci hanno aiutato a ricostruire la storia delle loro unità; purtroppo la nostra ricerca di foto inedite a dato frutti inferiori a quanto sperato, anche se siamo riusciti a trovare alcune autentiche rarità.
Il libro, edito dalla casa editrice belga
Laran Éditions, è già disponibile. In Italia la distribuzione esclusiva è affidata alle Edizioni Ritter, mentre per ordini provenienti dall´estero il libro può essere richiesto direttamente alla casa editrice.
Le caratteristiche di "...come il diamante! I carristi italiani 1943-45" sono le seguenti:
ISBN 978-2-9600810-0-8
Formato DIN A4
Copertina rigida
333 pagine
328 fotografie
6 profili a colori
36 documenti
23 documenti, cartine e altre illustrazioni
Prezzo: EUR 48,-

Un'altra MOVM della Xa MAS è andata avanti: è morto l'Amm. Birindelli


Allievo all'Accademia Navale di Livorno dall'ottobre 1925, nel 1930 conseguì la nomina a Guardiamarina ed imbarco sull'incrociatore Ancona. Seguirono poi altri imbarchi sulla corazzata Andrea Doria, sui cacciatorpediniere Quintino Sella e Confienza e sui sommergibili Santarosa e Naiade. Promosso Tenente di Vascello nel 1935, nel 1937 si laureò in Ingegneria civile presso l'Università di Pisa. Ebbe poi il comando dei sommergibili Foca, Millelire, Dessie e Rubino e, dall'aprile 1939, il comando del Gruppo Sommergibili di Tobruk.All'inizio del secondo conflitto mondiale ebbe il comando della V Squadriglia MAS per Gruppo Mezzi d'Assalto poi Decima Flottiglia MAS, con i quali operò poi in guerra, violando la Base inglese di Gibilterra il 30 ottobre 1940, nell'operazione "B.G.2" che fallì per un'avaria all'apparecchio quando ormai si trovava a poche decine di metri da una grossa nave da battaglia. Tratto prigioniero e rientrato in patria dopo l'armistizio, partecipò alla guerra di liberazione; nel 1944 assunse l'incarico di Sottocapo di Stato Maggiore dell'Ispettorato Generale MAS.Promosso Capitano di Corvetta con anzianità luglio 1941, da Capitano di Fregata venne destinato prima al comando del Battaglione "San Marco", poi sulla corazzata Italia nell'incarico di Comandante in 2^, successivamente al Centro Subacqueo del Varignano (La Spezia) ; ebbe poi il comando della 3^ Squadriglia Corvette a della 3^ Squadriglia Torpediniere. Promosso Capitano di Vascello nel gennaio 1952, frequentò l'Istituto di Guerra Marittima a Livorno e quindi, dal luglio 1954 ebbe il comando del Centro Subacquei ed Incursori del Varignano di cui fù fondatore e primo comandante e dell'incrociatore Montecuccoli con il quale, dall'1 settembre 1956 all'1 marzo 1957 effettuò una crociera di circumnavigazione che lo portò a toccare 34 porti di quattro Continenti, percorrendo complessivamente 33.170 miglia nautiche.Fu, inoltre, Capo di Stato Maggiore Aggiunto al Comando in Capo della Squadra Navale. Con la promozione a Contrammiraglio nel dicembre 1959, fu destinato prima al Centro Alti Studi Militari, quindi a rappresentare il Comando delle Forze Alleate del Mediterraneo presso il Comando delle Forze Aeree e Terrestri del Sud Europa e poi allo Stato Maggiore della Difesa. Nei successivi gradi di Ammiraglio ricoprì, in successione, i seguenti incarichi: Comandante della 1a Divisione Navale, Direttore Generale per il Personale della Marina, Comandante in Capo della Squadra Navale ed infine, Comandante Navale Alleato del Sud Europa a Malta e poi a Napoli. Ha lasciato il servizio attivo nel grado di Ammiraglio di Squadra nel dicembre del 1973. È stato Deputato al Parlamento dal 1972 al 1976 nelle file del Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale.

Il Comandante Bardelli

Il Comandante Bardelli
Rara foto in divisa da Ufficiale della Regia Marina

Il Comandante Bardelli

Il Comandante Bardelli
A Nettuno, nel Btg. Barbarigo della Xa MAS

Il Comandante Bardelli

Il Comandante Bardelli
Assieme ai suoi marò del Barbarigo

Decima MAS

Decima MAS
Ufficiali del Btg. Maestrale (poi Barbarigo): Tognoloni, Cencetti, Posio, Riondino...

MAS a Nettuno affondano un Pattugliatore americano

MAS a Nettuno affondano un Pattugliatore americano
L'azione di Chiarello e Candiollo in copertina all'Illustrazione del Popolo del 19 marzo 1944